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"Riunioni di una corrente di magistrati...". Crosetto lancia l'allarme: un piano per fermare Meloni

Il ministro della Difesa al Corriere della Sera: "L'opposizione giudiziaria è l'unico pericolo per il governo". E rivela di temere attacchi da qui alle elezioni europee. Il presidente dell'Anm replica: "È fuorviante"

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Crosetto lancia l'allarme: "Gruppi di magistrati contro il governo"

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Non appena il centrodestra è tornato al governo, la magistratura è tornata alla carica ricominciando a interpretare un vero e proprio ruolo di opposizione. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, non usa tanti giri di parole: "L'unico problema (per il nostro governo, ndr) è l’opposizione giudiziaria", ha spiegato oggi in una intervista rilasciata al Corriere della Sera.

L'intervento politico di una parte della magistratura, che di politico non dovrebbe avere alccunché, nasce da alcune dinamiche ben precise. Spesso deriva dal combinato disposto di un’opposizione frammentata e debole e di un esecutivo di centrodestra saldamente al comando. L’occasione, si dice, fa l'uomo ladro. E certi giudici di sinistra ne approfittano al volo. E così sta accandendo anche adesso. A fronte di un campo largo in crisi di identità, l'intervento sostituivo delle cosiddette "toghe rosse" è stato pressoché automatico. La denuncia del ministro della Difesa è puntuale e arriva dopo le numerose incursioni degli ultimi mesi. Non da ultimi gli assalti per minare l'efficacia delle misure prese dall'esecutivo per contrastare l'immigrazione clandestina. "L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra", ha spiegato Crosetto incalzato dalla giornalista del Corriere della Sera. Il dito del ministro della Difesa è puntato contro "l’opposizione giudiziaria", parte cioè di quella magistratura che troppo spesso si dimostra partigiana e parte in causa nello scontro politico.

Insomma, la solita invasione di campo. "A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a ‘fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni’", ha argomentato Crosetto nell'intervista. Il riferimento, più o meno velato, del titolare della Difesa è alla corrente Area Democratica per la Giustizia, storica corrente di sinistra della magistratura. E soprattutto al refrain della "resistenza" anti-Meloni utilizzato a più riprese dalla sinistra togata. I presupposti per l’ennesimo scontro tra esecutivo e magistratura, purtroppo, ci sono tutti: dalle barricate al decreto Cutro fino all’opposizione ideologica all'accordo stretto dall'Italia con l'Albania, la vera opposizione è tornata nelle aule dei tribunali. E l'avvertimento di Crosetto va proprio in questa direzione: "Siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato – premette il titolare del ministero della Difesa – se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee".

Dura la replica dell'Associazione nazionale dei magistrati per voce del presidente Giuseppe Santalucia. "È fuoriviante la rappresentazione di una magistratura che rema contro e che possa farsi opposizione politico-partitica", ha spiegato Santalucia durante l'assemblea degli iscirtti dell'Anm. Sulla stessa linea pure Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria del Pd, che si è detta "stupefatta dalle dichiarazioni" rilasciate oggi dal ministro. "Se Crosetto sa qualcosa che mette in pericolo la sicurezza nazionale, lo dica - ha tuonato - diversamente, la smetta questo governo di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti, cercando di nascondere le difficoltà della manovra di bilancio".

L'ondata di polemiche pretestuose dell'Anm e della sinistra ha lasciato "stupito" Crosetto che bolla certi commenti come "curiosi e surreali". "Intanto - è la replica del titolare della Difesa - perché tutto ho fatto tranne che minacciare o delegittimare qualcuno. Ma poi - ha continuato - davvero, dopo i casi Tortora, Mannino, Mori e la storia di centinaia di persone dal 1994 ad oggi, si può nascondere come si è comportata, nella storia italiana, una parte (non certo tutta, ripeto) della magistratura? Penso proprio di no".

L'intento del ministro, non soltanto con l'intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera ma anche con i fatti, è "difendere le istituzioni cercando la verità".

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