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I consumi in discesa libera: si risparmia pure sulla pasta

Milano Fare la spesa nell'hard discount, utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta, rimandare gli acquisti di abbigliamento e arredamento, utilizzare l'energia elettrica con parsimonia e tagliare su cinema, libri e giocattoli.
Sono queste le strategie attuate dalle famiglie italiane per risparmiare e ridurre i costi della vita quotidiana, spesso anche a scapito di quantità e qualità, soprattutto quando si tratta di comprare generi alimentari o vestiario. Un «piano al risparmio» che ha portato nel 2012 ad una contrazione della spesa media mensile del 2,8%. A rilevarlo è l'indagine dell'Istat, che registra una caduta negli acquisti come non accadeva dal 1997. Consumi in frenata, quindi, per un «tirare la cinghia» che colpisce indistintamente famiglie più o meno agiate, al Nord come al Sud e colpisce anche le due star della dieta Mediterranea: pane e pasta (-9%). Si piange nelle case di tutto lo Stivale, quindi, anche se, come sempre, c'è chi fa più fatica di altri. Metà delle famiglie italiane spendono meno di 2.078 euro al mese, un dato - sempre secondo l'Istat - dovuto soprattutto alla più marcata diminuzione di acquisti da parte delle famiglie con livelli di spesa elevati. E se i ricchi piangono, i poveri non stanno certo meglio, anzi, anche per loro «tirare la cinghia» e risparmiare su ogni cosa è diventata un'azione quotidiana, fatta di pellegrinaggi tra hard discount - scelto da oltre il 12% degli italiani - e mercati.
La spesa alimentare è sostanzialmente stabile rispetto al 2011 - da 477 passa a 468 euro - ma sei famiglie su dieci hanno ridotto la qualità o la quantità del cibo comprato. Nel Mezzogiorno si spende più che altrove per i prodotti da mettere in tavola ma si risparmia di più sul tempo libero e l'abbigliamento.
La spesa non alimentare diminuisce del 3%, scendendo sotto i 2mila euro mensili. In picchiata gli acquisti per l'abbigliamento e le calzature (-10,3%), per arredamento ed elettrodomestici (-8,7%) e anche per il tempo libero e cultura (-5,4%). Gli italiani si rivelano un popolo sportivo, perché se risparmiano su cinema e libri, mantenimento di animali domestici e lotterie, aprono volentieri il portafoglio quando si tratta di palestre e piscine. In lieve diminuzione le percentuali di spesa destinate alla cura della salute (-3,7%), soprattutto al Sud, ma se si va meno dal dentista e si riduce l'acquisto dei medicinali, non si rinuncia al fisioterapista, ai servizi infermieristici e alle diagnosi cliniche.
Le coppie di anziani spendono di più di quelle giovani, soprattutto se con figli e in Trentino e in Lombardia il portafoglio si apre più che in Sicilia.


Crescono, anche per l'aumento dei prezzi di energia elettrica (+ 12,5 %) e carburanti (+15,4%), le quote di spesa destinate a combustibili ed energia, così come ai trasporti. Secondo i dati di Terna, a giugno di quest'anno, la richiesta di energia ha registrato una flessione del 6,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

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