Cronaca locale

"In azione gruppi neofascisti", ma la verità è un'altra: altra gaffe del Pd

A Firenze è stata distrutta la targa dedicata al partigiano "Potente" e il Pd aveva subito puntato il dito contro sedicenti gruppi neofascisti. In realtà si è trattato di un incidente: il conducente di un camion della Fiom Cgil non si era accorto della lapide e l'aveva centrata mentre era impegnato a fare manovra

La targa distrutta dal camion
La targa distrutta dal camion

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"In azione gruppi neofascisti", ma la verità è un'altra: altra gaffe del Pd

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La targa dedicata al partigiano fiorentino Aligi Barducci, detto "Potente", è stata danneggiata nei giorni scorsi. L'amministrazione di centrosinistra aveva subito puntato il dito contro sedicenti gruppi neofascisti, parlando di un atto vandalico intimidatorio di chiara matrice politica. E invece, nelle scorse ore, è emersa la verità: la targa sarebbe stata distrutta in maniera fortuita dal passaggio di un camion della Cgil intento a fare manovra.

Questo il curioso autogol del quale si è reso protagonista a Firenze il Pd. A riportare gli ultimi sviluppi della vicenda sono stati gli esponenti locali di Fratelli d'Italia, in una nota. Tutto è iniziato un paio di giorni fa, a seguito della scoperta sul lungarno Soderini della lapide commemorativa di Potente ormai in frantumi.

Le accuse del Pd

Il sindaco Dario Nardella aveva subito condannato il gesto, al pari della giunta: i "dem" avevano annunciato l'intenzione di posare al più presto una nuova targa, auspicando di rintracciare al più presto il colpevole. Dando evidentemente per scontato che si trattasse di un raid di matrice politica. "I richiami al ventennio manifestati da una certa politica incoraggiano i gruppi neofascisti - aveva commentato l'assessore alla cultura della memoria e della legalità, Maria Federica Giuliani - che per questo motivo si sentono più liberi di segnare la loro presenza sul territorio ma non ci facciamo intimidire".

Solo che, stando a quanto emerso in un secondo momento, non c'entrava nessun gruppo neofascista. E non si sarebbe nemmeno trattato di un'azione premeditata: la targa sarebbe finita in mille pezzi solo perché l'uomo alla guida di un camion della Fiom Cgil, nel fare manovra, avrebbe centrato per sbaglio la lapide. Il diretto interessato si è detto dispiaciuto dell'accaduto e si sarebbe offerto di riparare la targa. E FdI non ha quindi risparmiato una "stoccata" al Pd.

L'ironia di FdI: "Forse di trattava di un camion fascista"

"Si trattava di un un "camion fascista" infiltrato, evidentemente. È bene usare l’ironia per commentare il capolavoro dialettico del Pd che ha voluto fare le corse per incolpare un nemico fascista, invece di attendere almeno un momento per ricostruire i fatti - hanno commentato i consiglieri comunali Jacopo Cellai ed Alessandro Draghi - la foga di cercare un responsabile ha prevalso sulla dovuta cautela e razionalità che si richiede in circostanze simili, specie se si usano parole ed espressioni così forti".

E adesso che la storia sembra essersi definitivamente chiuso per il meglio, Cellai e Draghi hanno chiesto alla giunta Pd di chiedere scusa alla cittadinanza. "Il buonsenso vorrebbe che chi ha mosso queste accuse e usato tante pesanti parole si scusasse con i fiorentini e ammettesse di aver preso una cantonata - hanno chiosato - per quanto ci riguarda meglio che sia andata così, che la targa sia stata distrutta per un episodio fortuito. E che venga ripristinata appena possibile.

Ma per il Pd, l'antifascismo è ormai una forma di psicosi".

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