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"Lì per evitare gli scontri". Ma un video smaschera la Apostolico: cori e urla coi manifestanti

La sequenza ritrae la toga rossa mentre partecipa alla protesta pro migranti insieme all'estrema sinistra. Il Carroccio: "Dimissioni subito"

"Lì per evitare gli scontri". Ma un video smaschera la Apostolico: cori e urla coi manifestanti

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"Lì per evitare gli scontri". Ma un video smaschera la Apostolico: cori e urla coi manifestanti

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Scricchiola sempre di più la posizione della giudice Iolanda Apostolico. Tramite la sua pagina Facebook, la Lega ha pubblicato un terzo video che chiama in causa la magistrata pro migranti in occasione della manifestazione del 25 agosto 2018. Nella breve clip diffusa dal Carroccio, la toga rossa partecipa ai cori e alle urla davanti ai poliziotti contro la decisione dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini di impedire lo sbarco dei migranti a bordo della nave Diciotti."Siamo tutti antifascisti", il coro intonato dai manifestanti - molti di estrema sinistra - con la Apostolico nel mezzo tra il cordone degli agenti e gli attivisti.

Lì per caso, anzi per evitare gli scontri: questa la giustificazione di Apostolico dopo la pubblicazione del primo video. Ma la sua versione vacilla sempre di più. La terza sequenza resa nota dalla Lega non lascia spazio a dubbi: la magistrata che ha sconfessato il decreto Cutro intona gli slogan insieme ai manifestanti e batte le mani a tempo con gli altri. Molto partecipe, dunque, a differenza di quanto affermato in prima battuta. Ricordiamo che nel video diffuso da LaPresse la giudice viene pizzicata mentre affianca un attivista mentre inveisce contro le forze dell'ordine. "Avete fatto un atto infame", l'insulto rivolto alla polizia.

"Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili. Giudice Rosario Livatino (3 ottobre 1952-21 settembre 1990)", la frase pubblicata dalla Lega nella didascalia del video che coinvolge la Apostolico. Di fronte all'escalation di rivelazioni, il partito di Salvini è tranchant: la toga si deve dimettere. Così Claudio Borghi: "Personaggi così delegittimano anche migliaia di ottimi giudici, veramente imparziali, che ogni giorno lavorano in silenzio nei tribunali. Se Apostolico dovesse rimanere al suo posto significherebbe che il problema della difesa corporativa è troppo grave per non intervenire con riforme profonde. Tutti possono e devono essere giudicati, l'indipendenza dei magistrati non può essere autoreferenzialità".

Categorica l'analisi di Simonetta Matone: "La vicenda Apostolico è un susseguirsi di colpi di scena: ora compare l'ennesimo video della giudice con l'ultrasinistra. Sconcertante. Un esempio emblematico di come certa magistratura non funzioni. Ai più maliziosi verrebbe quasi da pensare che qualcuno tenti di ribaltare il risultato elettorale per via giudiziaria mentre i media spostano l'attenzione". Dimissioni della magistrata invocate anche dall'azzurro Maurizio Gasparri: "Tutto ciò dimostra l'urgenza della sua rimozione dall'ordine giudiziario, non si può fare l'attivista accanto ad estremisti e poi disporre della libertà e della reputazione altrui. Altro che ispezioni, altro che cavilli del Csm.

La Apostolico va trasferita nell'amministrazione civile dello Stato a mettere i timbri in qualche ufficio dove non possa confondere funzioni elevatissime con un'appartenenza politica ostentata".

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