Europa

L'Ue pensa a Taylor Swift e Maneskin: così vuol far votare i giovani alle Europee

Bruxelles è intenzionata a scommettere sulle celebrità musicali internazionali per favorire l'affluenza dei ragazzi. Tra le ipotesi anche azioni d'impatto per spingere gli elettori a recarsi alle urne

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Manca sempre meno alle elezioni europee e le incognite principali restano due: da una parte regna l'incertezza per l'esito finale che emergerà dalle urne; dall'altra c'è attenzione per l'affluenza che si registrerà nei Paesi membri chiamati al voto. Mentre per i risultati la risposta è affidata esclusivamente agli elettori, per quanto riguarda la partecipazione al voto Bruxelles è impegnata per dare il via alla campagna contro l'astensionismo. Un'operazione che potrebbe prevedere il coinvolgimento di alcune icone della musica internazionale per spingere in particolar modo i più giovani a votare.

Stando a quanto riferito da Il Messaggero, sono due le ipotesi che negli ultimi giorni stanno circolando negli ambienti europei e su cui si potrebbe puntare nell'ottica di una maggiore partecipazione alle imminenti elezioni europee. La prima idea porta al nome di Taylor Swift, la cantante statunitense che nel corso della primavera sarà impegnata in un tour di concerti in Europa: proprio il palco potrebbe essere l'occasione giusta per lanciare inviti - rivolti soprattutto ai ragazzi - a recarsi alle urne a giugno. L'altra opzione corrisponde ai Maneskin, il gruppo musicale pop-rock italiano composto da Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi, Ethan Torchio e che gode di grande seguito tra i giovani. A tal proposito sullo sfondo ci sarebbe una terza ipotesi: Rosalia, cantautrice e attrice spagnola.

Mobilitare la partecipazione dei ragazzi è dunque uno degli obiettivi fissati in vista delle prossime elezioni europee. La strategia congiunta tra Commissione Ue ed Europarlamento metterà in campo una serie di iniziative per spingere gli elettori a votare nel mese di giugno: colorare d'azzurro (rimandando alla bandiera Ue) i maggiori monumenti e luoghi simbolici dell'identità europea, intonare canzoni, leggere brani europeisti, sono solamente alcune delle possibilità sul tavolo che magari potrebbero trovare vita il 9 maggio, a un mese di distanza dalla tornata elettorale in Europa.

Bruxelles sembra dunque essere intenzionata a scommettere sulle celebrità musicali e sulle azioni d'impatto per spingere al voto. Dal suo canto l'Italia ha imboccato la strada del pragmatismo e, grazie al recente via libera al dl Elezioni, sarà finalmente realtà quella che è una svolta storica di cui potranno beneficiare gli elettori fuorisede: i ragazzi potranno votare nella città e nella Regione in cui studiano, senza così affrontare costi e tempi elevati per esercitare un diritto sacrosanto.

Un traguardo, in via sperimentale, raggiunto dalla maggioranza di centrodestra dopo anni in cui la sinistra si era limitata agli spot teorici e alle fumose promesse.

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