Il bianco e il nero

"Moschee abusive? Da chiudere". "L'Islam non c'entra". Gli scontri in Francia dividono ancora

Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo raccolto le opinioni di Silvia Sardone e di Riccardo Magi sui fatti francesi

"Moschee abusive? Luoghi da chiudere". "L'Islam non c'entra...". Gli scontri in Francia dividono ancora

I fatti di Nanterre hanno sconvolto la Francia, ma anche l'Italia. Temi come il radicalismo islamico e la scarsa integrazione dei migranti dividono anche la politica nostrana. Ne abbiamo parlato con Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, e con Riccardo Magi, segretario di +Europa.

Cosa pensa di quanto accaduto in Francia?

Magi: “Innanzitutto ferma condanna delle violenze, solidarietà alla famiglia di Nahel e alle famiglie di tutte le vittime di questa tragica vicenda, solidarietà al presidente Macron e agli amministratori locali che devono far fronte a questa ondata di violenze. Detto questo, nessun governo è riuscito a risolvere la grave situazione di disagio in cui si trovano le persone che vivono nelle periferie francesi. Non è una questione di Islam, ma è una questione di mancata integrazione, a prescindere dal religione e dal colore della pelle. Ma al contempo sarebbe sbagliato puntare l’indice solo contro i ragazzi delle banlieu: ricordiamo che tutto nasce dall’uccisione di un ragazzo da parte della polizia. Quindi, evidentemente, c’è anche un problema che riguarda le forze dell’ordine, visto che non si è trattato di un “errore” isolato. Ogni violenza gratuita da parte degli agenti è benzina sul fuoco in una situazione già di per sé esplosiva”.

Sardone: “Ciò che accade in Francia è il primo segnale di un processo che in Europa è sempre più evidente: ghetti in periferia dove lo Stato è poco presente, le gang criminali che si fanno largo e le forze dell’ordine sempre meno presenti. In questo contesto, l’integrazione è un miraggio e si fa largo una tendenza all’islamizzazione delle comunità presenti. Solo in Francia ci sono 150 enclave in cui le istituzioni sono assenti e le gang criminali crescono tra la delinquenza e l’islamismo”.

L’ex premier Emmanuel Valls ritiene che in Francia l'islam abbia un ruolo eccessivo. Condivide questo pensiero?

Magi: “Il radicalismo islamico si innesta nel disagio giovanile e fa proseliti. La maggior parte di questi ragazzi sicuramente non conduce una vita secondo i dettami del corano perché più affascinati da uno stile di vita occidentale ed europeo. Ma è naturale che la propaganda dell’estremismo religioso trovi terreno fertile nel disagio, nella povertà, nella mancanza di istruzione e di possibilità che affligge molti giovani delle banlieue”.

Sardone: “È un dato di fatto. Le moschee aumentano, a Strasburgo sono andata a vedere la moschea più grande d’Europa che attualmente è in costruzione. Si vede un’espansione enorme di macellerie Halal e donne col velo sottomesse alla legge islamica che sono ormai scomparse da tutti i luoghi di ritrovo. Ormai, esistono ristoranti per sole donne. Ci sono lezioni di Corano e arabo nelle scuole. Si intravede una società parallela che fa fatica a rispettare la volontà di laicità che è sempre stata alla base del modello francese. Qui i ragazzi non si sentono francesi, ma si sentono anzitutto migranti. C’è una radicalizzazione sempre più chiara, con centinaia di persone sotto scorta a causa delle minacce ricevute. La situazione è preoccupante”.

Teme che il radicalismo islamico possa diventare un problema anche in Italia?

Magi: “È necessario tenere sempre la guardia alta, ma al momento non mi pare. Peraltro l’apparato dell’antiterrorismo italiano finora si è dimostrato tra i migliori al mondo nell’individuare e sventare prontamente fenomeni di questo tipo”.

Sardone: “Temo che il radicalismo islamico possa diventare un problema anche in Italia. Nelle nostre città ci sono già quartieri in cui il radicalismo sta prendendo piede. L’odio verso Israele è una costante. Durante una manifestazione sono ritornati cori come “Ebrei, l’armata di Maometto ritornerà. Bisogna tenere alta la guardia, senza mai retrocedere come, invece, vorrebbe la nostra sinistra. Si devono tutelare i nostri valori, la nostra cultura e la nostra identità”.

In questi giorni ha destato scalpore la nascita, in Brianza, del primo Aquapark riservato esclusivamente alle donne musulmane. Qual è la sua opinione in merito?

Magi: “Questa è una fake news. Non era un Acquapark ma solo una festa privata per donne musulmane, organizzata all’intento di un Acquapark che queste donne avevano affittato per proteggere la loro privacy e, allo stesso tempo, godersi una giornata di sole in piscina. I veri fondamentalisti sono i leghisti che, sulla base del proprio credo religioso e delle loro convinzioni politiche, hanno tolto la libertà ad alcune persone di potersi divertire, pagando di tasca propria, senza fare del male a nessuno. Qui gli unici estremisti che vedo sono quelli della Lega, che hanno impedito a delle donne musulmane di vivere in libertà la loro religione. Quello della Lega è fanatismo, non molto lontano da quello che fanno i regimi islamici in cui vige la Sharia, tipo Afghanistan o Iran”.

Sardone: “Non è la prima volta che vedo una cosa del genere. In Europa ci sono moltissimi casi di piscine comunali con orari separati per uomini e donne. Spiace constatare che l’Ue, con le sue scelte, sia la prima ad amplificare la visione della donna sottomessa e poco libera nelle scelte. Negli ultimi anni, infatti, ci sono state numerose campagne comunicative che ho denunciato in cui si mostravano le immagini di donne velate esposte come simbolo di integrazione. Per una certa sinistra, il velo islamico è libertà, mentre per me è solo simbolo di sottomissione e oppressione”.

Le moschee abusive, secondo lei, dovrebbero essere chiuse o limitate?

Magi: “+Europa è una forza rigorosamente laica che crede nella scienza, nel progresso e nella razionalità e respinge ogni tipo di intromissione nella politica da parte delle confessioni religiose, qualunque esse siano. Allo stesso tempo, crediamo nel diritto di ognuno a professare il proprio credo. Noi pensiamo che debbano esserci moschee regolari e che nella clandestinità può radicarsi l’estremismo”.

Sardone: “Vanno chiuse. Io da anni denuncio il diffondersi di moschee abusive che una certa sinistra tollera o, addirittura, premia con la regolarizzazione. Io, facendo questo tipo di battaglie, ho ricevuto varie minacce sui social sia nei miei confronti sia nei confronti dei miei figli. Credo sia un grave errore retrocedere sul diffondersi delle moschee perché molte inchieste sull’estremismo islamico hanno visto fedeli che si sono radicalizzati dentro queste strutture abusive. In molte città dove amministra la sinistra si stanno sanando abusi edilizi e favorendo realtà di cui si sa ben poco.

È un pericolo che non possiamo sottovalutare”.

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