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"Il Msi è stato in Parlamento per 38 anni". Mentana stronca la sinistra

Il direttore del Tg La7 si è soffermato sulla patetica polemica rilanciata da Pd & Co.: “La destra ha vinto le elezioni, dare dei fascisti a milioni di elettori è un po' più difficile”

"Il Msi è stato in Parlamento per 38 anni". Mentana stronca la sinistra

"Io credo che il Movimento Sociale Italiano abbia avuto un ruolo: è stato un partito pienamente presente nelle dinamiche democratiche di questa nazione". Con queste poche parole il premier Giorgia Meloni ha messo a tacere giorni di polemiche. In assenza di argomenti per gettare fango sul governo e sul centrodestra, la sinistra ha riciclato uno dei cavalli di battaglia: il ritorno del fascismo. Attacchi fiacchi, inconsistenti, insipidi. Accuse e allarmi stigmatizzati anche da Enrico Mentana.

“Sembra un po’ la favola di ‘Al lupo al lupo’”

“Sembra un po' la favola di "Al lupo al lupo". Tutta la campagna elettorale a indicare il pericolo di una destra erede del Movimento Sociale Italiano, e poi le cose sono andate come sappiamo. Ora nuova ondata perché effettivamente i vincitori delle elezioni rivendicano quel passato. Ma è una sorpresa? Uno smascheramento? No di certo”, l’esordio del direttore del Tg La7 in un lungo post pubblicato sui social. Mentana ha ripercorso la storia del Msi, in Parlamento da 38 anni, prima da “emarginato” e poi con picchi di consenso notevoli, a partire dal 31 per cento alle comunali di Roma nel suo ultimo anno di vita, senza dimenticare la vittoria di An con Forza Italia e Lega nel 1994.

“La mia generazione ha potuto vedere Ignazio La Russa in versione agitatore di piazza neofascista, eletto del Msi, eletto di Alleanza Nazionale, eletto del Popolo delle Libertà e per tre anni ministro della difesa, eletto in Fratelli d'Italia e ora presidente del Senato”, ha proseguito il giornalista:”È sempre lo stesso La Russa, e sempre gli stessi sono gli articoli su di lui, busto di Mussolini in casa compreso”. Ora, nel 2022, la destra ha vinto le elezioni: un successo reso possibile dagli elettori, non da La Russa o dalla Meloni. “Dar dei fascisti a questi milioni di elettori è un po' più difficile”, l’analisi di Mentana: “Sarebbe ora di cominciare a analizzare più seriamente e approfonditamente alcuni fatti scomodi ma evidenti: che - risultati alla mano - la destra piace più del centro destra, e che la sinistra piace sempre meno”.

“Cosa è rimasto della sinistra?”

L’allarme fascismo non ha portato i risultati sperati nel corso della campagna elettorale ma la sinistra non lo ha capito. Mentana ha ribadito che l’unico modo per battere la destra non è l’anatema, ma una proposta politica migliore, con un’idea di futuro diversa. “Il fascismo fu sconfitto per conquistare la democrazia”, la sottolineatura del cronista: “È tempo che gli sconfitti di oggi (e non solo) se lo mettano bene in testa. Siamo sempre lì: "what is left?" in inglese vuol dire "cosa è la sinistra?" ma anche "cosa è rimasto?".

Servono idee più che persone, analisi autocritiche più che invettive, futuro più che nostalgia, politica innovativa più che corretta amministrazione”.

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