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“Non ci sentiamo sicuri nelle università”. La denuncia dei giovani ebrei d’Italia

Il clima di antisemitismo che si sta diffondendo nelle città e nelle università preoccupa gli ebrei d'Italia, come denunciato dal tesoriere Ugei

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Da mesi, da più parti, si è alzato l'allarme sull'avanzamento dell'antisemitismo nelle nostre città ma, soprattutto, nelle università italiane. L'avanzamento dei movimenti pro Palestina legati ai collettivi studenteschi continua a effettuare pressioni sugli atenei e sui Senati Accademici, si moltiplicano le manifestazioni anti-Israele e, purtroppo, anche le azioni contro gli ebrei. Tutto questo sta avendo ripercussioni sulla comunità ebraica del nostro Paese, come testimoniato da Anna Tognotti, tesoriere Ugei, unione giovani ebrei d'Italia, durante la cerimonia in Sinagoga a Milano per i 6 mesi dagli attacchi di Hamas.

"Anche i giovani ebrei d'Italia, che io rappresento, stanno combattendo la loro battaglia sottile e non violenta. Una battaglia di democrazia e diritti civili che ha luogo nelle aule e nelle strade quando dobbiamo nascondere le nostre abitudini, rivedere le nostre amicizie e quando non ci sentiamo sicuri all'interno delle nostre università", ha dichiarato Tognotti. Un problema che, purtroppo, non è solo italiano ma che si sta diffondendo in tutta Europa, come dimostra anche l'ultimo episodio accaduto in Germania, dove un ordigno incendiario è stato lanciato il 5 aprile contro la porta di una sinagoga nella città di Oldenburg, nella Germania nord-occidentale. Il capo della polizia, Andreas , ha condannato "l'atto vile" e ha dichiarato in un comunicato che "prenderemo questo attacco come motivo per aumentare immediatamente le misure di sicurezza nella sinagoga di Oldenburg". Le indagini sono in corso per risalire ai responsabili.

La cerimonia in Sinagoga a Milano è stata particolarmente sentita e partecipata e non è mancato un momento toccante quando Milo Hasbani, vice Presidente Ucei, unione delle comunità ebraiche, ha ringraziato "Roberto Cenati e Daniele Nahum, che si sono dimessi e non sono rimasti attaccati alla poltrona, perché non hanno accettato che si dica che Israele, io ho male a ripetere questa parola: il genocidio è un'altra cosa".

Anche Liliana Segre, che al suo arrivo in sinagoga ha ricevuto la standing-ovation, si è alzata in piedi per applaudire Hasbani.

Cenati ha lasciato la presidenza Anpi mentre Nahum è andato via dal Pd per approdare nel gruppo dei Riformisti in consiglio comunale a Milano proprio in polemica con le loro organizzazioni per l'uso del termine genocidio in relazione alla guerra a Gaza.

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