Il bianco e il nero

"Il Pd punta a sopravvivere", "Ma Meloni...". I sondaggisti: che 2023 sarà

Abbiamo intervistato i sondaggisti Roberto Weber e Lorenzo Pregliasco per avere un bilancio di fine anno sui partiti

"Il Pd punta a sopravvivere", "Ma Meloni...". I sondaggisti: che 2023 sarà

Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo intervistato i sondaggisti Roberto Weber (Ixè) e Lorenzo Pregliasco (Youtrend) per avere un bilancio di fine anno sui partiti e una previsione di ciò che ci aspetta nel 2023.

Continuerà anche nel 2023 la luna di miele tra la Meloni e gli italiani?

Weber: “La signora Meloni, possiede una chiave di compostezza, decisamente estranea a recenti meteore politiche che hanno raccolto forti consensi (Renzi, Salvini). Finora ha mostrato cautela e realismo politico e può contare su una compagine politica coesa. Dovesse continuare su questa strada, anche a fronte di qualche ingenuità o micro fuga in avanti, credo che i suoi livelli di consenso siano destinati a durare”.

Pregliasco: “Dipende da quello che accadrà. La Meloni non ha in mano il suo destino al 100% perché, come abbiamo ampiamente visto negli ultimi anni, vi possono essere dei fattori esogeni che hanno un impatto sulla politica, sull’economia e sull’opinione pubblica. Credo che, già a febbraio avremmo delle indicazioni, una cartina di tornasole del consenso del governo che, a quel punto, avrà alle spalle già quattro mesi di vita”.

Il Terzo Polo reggerà o si sfalderà a causa del dualismo tra Renzi e Calenda?

Weber: “La necessità di esistenza – sul piano politico – di un terzo polo trova testimonianza a partire dal 2013 e dal non trascurabile 10% raccolto da Monti. Solo l’insipienza politica del suddetto ha consentito il disperdersi di un tale piccolo patrimonio. Il Terzo Polo, tuttavia, ha bisogno di una legge elettorale di tipo proporzionale che ne consenta l’agibilità politica. E qui nascono i guai. Quanto all’odierno aggregato e alla coppia Calenda Renzi, posso immaginare che si terranno assieme a dispetto delle incompatibilissime ambizioni personali. Conviene a entrambi”.

Pregliasco: “In questo caso molto dipenderà dalle scelte dei singoli. Credo che il Terzo Polo abbia comunque mostrato una certa unità, ma i due leader ci hanno abituato a mosse imprevedibili e non si può escludere che qualcosa cambi. Per capire le mosse del Terzo Polo bisogna capire cosa succederà in casa del Pd e di Forza Italia”.

Al Pd basterà il congresso per risollevarsi?

Weber: “Chi ha detto che il Pd punti a ‘risollevarsi’. Non se ne vede traccia, nelle piattaforme che circolano e nelle dichiarazioni che l’accompagnano. Penso che lo sforzo dei gruppi dirigenti estesi del PD (strutturati secondo il nobilissimo schieramento ‘per bande’) sia di perpetuare la propria esistenza. Non vedo né uno sforzo di mettere in campo politiche che consentano recuperi a sinistra, né politiche orientate a ‘mangiarsi’ il terzo polo”.

Pregliasco: “Per risollevarsi è necessario il congresso. Potrebbe non essere sufficiente, ma è necessario perché qualunque identità o percorso venga scelto è preferibile all’attuale non identità che il Pd sta seguendo dalla sconfitta alle elezioni in poi. Oltretutto non è un caso che i Cinquestelle abbiano superato i dem e che Conte abbia beneficiato della crisi del Pd.

Il M5s di Conte prenderà le redini del centrosinistra?

Weber: “Dubito che accada. Ma non è affatto improbabile che la ripresa del M5s continui. Ci hanno messo due tre mesi per arrivare al 18. In un anno possono bussare al 23/24 considerando che la crisi non si attenuerà e forse aumenterà pure l’ostilità all’invio di armi in Ucraina”.

Pregliasco: “Nei prossimi quattro anni ci sono solo elezioni locali o elezioni proporzionali come le Europee che non prevedono coalizioni. È, dunque, abbastanza complicato capire la fisionomia del centrosinistra nel momento in cui non ci sono elezioni Politiche in vista. È improprio pensare che il M5S possa prendere le redini del centrosinistra anche perché i Cinquestelle, al momento, hanno meno parlamentari rispetto al Pd e ha perso la metà dei voti rispetto a cinque anni fa. Ma non solo. Il M5S, alle elezioni locali, ha sempre faticato molto e un risultato deludente non aiuterebbe la traiettoria di Conte. Saranno pure soltanto delle Regionali, ma se i Cinquestelle prendono il 5% è chiaro che Conte faccia fatica a dire: ‘Il centrosinistra riparte da me…’”.

Che ripercussioni avranno le Regionali nel Lazio e in Lombardia?

Weber: “Nel Lazio assisteremo ad un ulteriore conferma di FdI. Un pessimo risultato del centrodestra in Lombardia con Fontana potrebbe accelerare l’implosione della bolla salvinista o salviniana che dir si voglia”.

Pregliasco: “Una ripercussione, come ho detto, potrebbe esserci sul M5S. Se il centrosinistra perdesse entrambe le Regioni con ampio scarto non sarebbe un bell’inizio d’anno, senza considerare che dopo appena una settimana il Pd eleggerà il suo segretario.

Se, invece, ci fosse un risultato combattuto in Lombardia e una sconfitta nel Lazio ci sarebbe un segnale di difficoltà per il governo di centrodestra. Sarebbe già un campanello d’allarme. Infine, un risultato analogo o inferiore di quello delle Politiche costituirebbe uno smacco per la Lega e sarebbe un problema per la tenuta dei leghisti in Lombardia”.

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