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"Polemiche strumentali". La risposta di Petrecca alla bufera su Rainews

Intervenuto in commissione Vigilanza, il direttore di Rai News ha preso posizione sulle polemiche scoppiate nelle ultime ore. Montaruli zittisce Pd-M5s: “Oggi a differenza che in passato il pluralismo esiste”

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La presunta richiesta di un ritocco a un servizio su Leonardo La Russa ha acceso il dibattito sul direttore di Rai News Paolo Petrecca. Il Comitato di redazione ha puntato il dito contro il 59enne – alla guida del canale all news da novembre 2021 – per interventi "in chiave filo-governativa" e di“disprezzo per il sindacato”. Ma Petrecca questa volta non ha lasciato correre:“In questo anno e mezzo sono stato molto criticato, spesso attaccato per motivi ideologici. Non ho mai replicato. Credo che nella vita la migliore risposta sia quella che viene dal lavoro. Io ai miei figli ho insegnato che paga sempre essere d'esempio”, le sue parole nell’audizione davanti alla commissione di Vigilanza.

Petrecca ha spiegato di provare a essere una guida per i colleghi della Rai e ha ribadito di voler continuare a lavorare senza curarsi delle speculazioni e dei commenti da ballatoio:“In fondo si tratta per lo più di polemiche strumentali riportate da qualche giornale, lasciatemelo dire, che è spesso composto più da pennivendoli dell'informazione che da seri cronisti”. Incalzato sull’utilizzo del termine “pennivendoli”, il direttore di Rai News ha tenuto a precisare:“Come sapete viene da Giovanni Papini. Non parlo dei miei colleghi di redazione ovviamente ma di quelli degli articoli usciti su Il Foglio o su Il Fatto Quotidiano di maggio dove vengono detto delle inesattezze nei miei confronti e delle cose al limite della querela. Anzi è probabile che io vada per le vie legali verso questi colleghi che peraltro non conosco”. In altri termini, il pennivendolo è “colui che scrive in base agli interessi personali e non in base alla deontologia professionale”.

Il dibattito è diventato politico con l’intervento del Partito Democratico, per la precisione dei componenti dem della commissione di Vigilanza Rai. La sinistra s’è detta preoccupata per più motivi, ponendo l’accento sul presunto mancato rispetto del lavoro giornalistico – e quindi della libertà di stampa – e sull’atteggiamento antisindacale senza rispetto per le richieste del Cdr. I piddini hanno aggiunto: “Non sono nuove, inoltre, le scelte in favore del centrodestra, come quella di mandare in diretta il comizio dei leader durante la campagna elettorale delle amministrative. E oggi si aggiungono le accuse di scarso equilibrio nelle trasmissioni di approfondimento. Ci chiediamo se questi comportamenti siano compatibili con la direzione di una testata come Rainews”.

Il consueto attacco strumentale, nulla di nuovo da parte Pd. Ma Petrecca può contare sul sostegno dei fatti e del pluralismo. “Non spetta ai parlamentari tanto meno alla commissione di Vigilanza decidere le linee editoriali dei direttori Rai né il taglio dei servizi giornalistici. Chiunque si addentri in questo campo compie una violazione grave della libertà del giornalista e dell'autonomia editoriale dei direttori”, le parole della vicepresidente di Fratelli d'Italia in commissione Vigilanza Rai Augusta Montaruli: “Non vorremmo che l'attacco delle opposizioni verso il direttore di Rainews diventi uno scomposto tentativo di provare a condizionare un professionista e mettergli il bavaglio. La parlamentare meloniana ha ricordato che durante il governo giallorosso alcune notizie venivano omesse in barba al pluralismo: “Oggi a differenza che in passato il pluralismo esiste e anche la libertà di direttori di scegliere come dare le notizie, tutte, anche quando non piacciono alle sinistre. Se oggi qualcuno pensa che la Rai sia ancora lo strumento con cui certa politica intende influenzare la narrazione dei fatti sbaglia.

Soprattutto sbaglia chi pensa che questo continuo attacco ai vertici Rai possa essere un modo per piegare professionisti al volere della politica in terreni che non gli competono”.

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