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Pozzolo torna sullo sparo di Capodanno: "Contro di me un fiume di odio"

Dopo due mesi parla Emanuele Pozzolo, il deputato sospeso da FdI proprietario della pistola che ha ferito un uomo durante il veglione di Capodanno

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"L'unico virgolettato che mi è stato attribuito da giornali, tv e siti web e che è vero è che ho detto 'non sono stato io'. Tutte le altre dalla prima fino all'ultima virgolettate sono assolutamente fasulle". Emanuele Pozzolo, il deputato proprietario della pistola che ha ferito un uomo durante il veglione di Capodanno, parlando con i giornalisti al termine di una seduta del Consiglio Comunale di Vercelli a cui ha partecipato tra il pubblico, commenta così le indiscrezioni che riguardano la sua vicenda.

"Sto cercando di gestire una situazione complessa, oggettivamente sproporzionata rispetto ai fatti", ha detto Pozzolo riferendosi al "fiume di odio dei social" e "alla gogna rispetto alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei figli". Il deputato eletto con Fratelli d'Italia, formazione che lo ha sospeso dopo l'apertura delle indagini, ha detto di voler "continuare a svolgere un ruolo nel migliore dei modi per il nostro territorio, per per il mio partito, per i principi nei quali mi riconosco". Pozzolo si dice sicuro che la verità verrà fuori "e - ha concluso - ne sono così certo da continuare semplicemente a mantenere una linea di grande tranquillità".

In questi ultimi giorni, infatti, sono molto e diverse le ricostruzioni che sono state fatte dell'intera vicenda. Pablito Morello, capo della scorta di Andrea Delmastro, sottosegretario al ministero della Giustizia, sembra essere il testimone chiave e nella ricostruzione raccolta dalla procura di Biella ha spiegato che l'arma era nelle mani di Pozzolo, e che lui stesso si trovava vicino al parlamentare. Nel frattempo i Ris di Parma hanno isolato il terzo profilo genetico rinvenuto sulla pistola di Pozzolo e l'impronta trovata sarebbe quella di Maverick Morello, figlio proprio del caposcorta di Delmastro. Una prima traccia di Dna, ovviamente, appartiene al deputato meloniano proprietario dell'arma, mentre le altre due appartengono a Morello padre e figlio. Pablito avrebbe detto di aver preso al volo la pistola poco dopo lo sparo per impedire che cadesse sul tavolo vicino al quale si trovavano. Solo dopo sarebbe entrato il 30enne Maverick che aveva partecipato alla festa come dj che avrebbe preso la pistola per metterla in sicurezza.

Insomma, un vero e proprio giallo la cui reale dinamica è ancora tutta da stabilire e che, come scrive Luca Fazzo, da caso giudiziario rischia di trasformarsi in feuilleton per la sinistra.

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