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"Prezzi in linea...". Smascherata la bufala della sinistra sulla benzina

Il garante dei prezzi smonta la narrazione progressista secondo cui l'Italia sarebbe stata fuori controllo sulle quotazioni dei carburanti. "Prezzi in linea con gli aumenti internazionali"

"Prezzi in linea...". Smascherata la bufala della sinistra sulla benzina

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Prezzi sostenuti, ma "in linea con gli aumenti delle quotazioni internazionali". La prova dei numeri, anche in questo caso, è servita a fare un po' di chiarezza. Nella sua odierna audizione alla Camera, il garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, ha fatto il punto sul commercio al dettaglio dei carburanti e sul fenomeno dei rialzi alla pompa nell'estate appena trascorsa. Ebbene, dati alla mano, Mister prezzi ha spiegato che l'Italia non ha avuto una situazione peggiore rispetto ad altri Paesi, considerando che le quotazioni del prodotto raffinato sono lievitate anche oltre confine, secondo logiche di mercato che non riguardano dinamiche strettamente nazionali.

"In riferimento agli aumenti dei prezzi dei carburanti, osservati nel periodo estivo tra l'inizio di luglio e il primo di settembre, il prezzo alla pompa è cresciuto di circa 11 centesimi al litro per la benzina e di 17 centesimi per il gasolio", ha riferito Mineo, inquadrando la situazione generale. Poi la spiegazione: "Dal monitoraggio delle filiera emerge come tali rialzi siano sostanzialmente in linea con gli aumenti delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati". Nel bimestre in questione, ha infatti argomentato il garante, sono state rilevate variazioni che esulano dal singolo contesto italiano. "Il Brent aumenta di circa 6 centesimi al litro, la quotazione internazionale della benzina aumenta di circa 10 centesimi al litro e quella del gasolio aumenta di 14 centesimi al litro", ha osservato Mister prezzi, parlando dunque di "aumenti coerenti con gli aumenti dei prezzi alla pompa al netto della tassazione".

L'analisi del garante avrà forse fatto fischiare le orecchie dalla sinistra, che per tutta l'estate aveva cavalcato la questione carburanti parlando di prezzi ai massimi e descrivendo l'Italia come la pecora nera d'Europa. Tutta colpa del governo, avevano chiaramente sostenuto i progressisti, scagliando il fardello dei rincari internazionali contro palazzo Chigi. "Meloni governa da quasi un anno e il prezzo della benzina e del gasolio sono oggi completamente fuori controllo. Mai avevano raggiunto costi così esorbitanti", aveva tuonato - indignatissima - Simona Bonafè, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali della Camera. E il dem Antonio Misiani aveva parlato di "ennesimo, imbarazzante fallimento del governo Meloni". Alla luce dei dati e di un'analisi più ragionata, tuttavia, a fallire è stata la propaganda progressista sull'argomento.

"Confrontando i dati di agosto 2023 con quelli di agosto 2022, si rilevano prezzi in valore assoluto più bassi di quelli dell'anno precedente, in particolare per la benzina che nell'estate del 2022 registrava margini della distribuzione più alti di quasi 10 centesimi al litro", ha affermato ancora Benedetto Mineo durante la propria audizione alla commissione Attività produttive della Camera. "Considerato che tali margini sono al netto delle tasse, il confronto pone in evidenza una differenza che non risulta influenzata dalla variazione dell'imposizione fiscale", ha aggiunto il garante. Non solo. Riferendosi specificamente al confronto con l'estero, Mineo ha poi sottolineato che "da un monitoraggio comparato con gli altri Paesi, emerge che dall'inizio del 2023 fino all'ultima settimana di agosto il prezzo industriale al netto della tassazione in Italia sia più basso di quello di Francia, Spagna e Germania".

Valutazioni che confermano quanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva spiegato nelle scorse settimane, replicando alle accuse scagliate contro l'esecutivo dalle opposizioni. L'espontente di governo aveva bollato come false le tesi, sostenute da sinistra, secondo cui il prezzo di benzina e gasolio era completamente fuori controllo nel nostro Paese. "Anzi è vero il contrario: l'Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei", aveva chiosato.

Eppure, chissà perché, la sinistra ha continuato a gettare - è proprio il caso di dirlo - benzina sul fuoco.

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