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Quirinarie da rifare per un attacco hacker: i grillini rivotano per il Colle

Scelta del candidato del M5S al Colle da ripetere. Dubbi sulla trasparenza: sistema gestito da Casaleggio

Quirinarie da rifare per un attacco hacker: i grillini rivotano per il Colle

Con un cinguettio il Movimento 5 Stelle comunica di aver annullato le "Quirinarie", il voto on-line per scegliere il candidato del Quirinale, a causa di un attacco hacker. Ma, come precisa il responsabile comunicazione del gruppo M5S al Senato, Claudio Messora, l'operazione si ripete, dalle 11 fino a stasera. Ecco il testo del messaggio pubblicato su Twitter: "ATTENZIONE: Tra pochissimo su beppe_grillo si ripetono quirinarie. Ieri gravi violazioni certificate da DNV. Innalzati livelli di sicurezza".

La notizia viene subito rilanciata sul blog di Beppe Grillo: "Le votazioni per il Presidente della Repubblica di ieri sono state oggetto di attacco di hacker. In presenza dell’ente di certificazione è stata riscontrata una intrusione esterna durante il voto e siamo riusciti a determinare le modalità con cui è avvenuto l’attacco. Abbiamo deciso di annullare quindi le votazioni di ieri e ripeterle oggi con nuovi livelli di sicurezza. Ci scusiamo per questo inconveniente e chiediamo di ripetere le votazioni. Grazie per la vostra pazienza".

A questo punto, si legge ancora sul blog, "le indicazioni per il voto sono le stesse di ieri, gli iscritti al MoVimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012, che abbiano inviato i documenti digitalizzati, potranno proporre il loro candidato per la Presidenza della Repubblica fino alle ore 21. I primi dieci candidati saranno in seguito, il giorno lunedì 15 aprile, votati per scegliere il nome che sarà indicato dal gruppo parlamentare del M5S. Coloro che hanno il diritto di proporre il prossimo Presidente della Repubblica riceveranno una email con le istruzioni dopo le ore 11 di questa mattina".

Dubbi sulla trasparenza

Non si sa ancora quanti abbiano diritto di voto (lo si saprà lunedì) e fino a oggi non si conosceva il nome della società esterna chiamata a valutare e certificare procedura di voto e scrutinio. Oggi è stato rivelato: si chiama DNV business assurance, un ente (come si legge su Internet) "accreditato per la certificazione dei sistemi di gestione aziendale per qualità, ambiente, sicurezza e certificazione di prodotto". Messora spiega che nell’ambito della certificazione, l’ente non è riuscito a identificare l’origine di alcune votazioni. Una sorta di "troll" che si sarebbero insinuati nel sistema di votazione. Tecnicamente le operazioni di voto sono gestite dalla Casaleggio Associati, la società di Gianroberto Casaleggio. Sarà la società del guru informatico (e fondatore del M5S) a raccogliere i voti degli iscritti al Movimento e a filtrarli, ovvero a valutare l'ammissibilità dei voti espressi (escludendo chi non ha i requisiti per l’elezione a Capo dello Stato) e decidendo sui voti poco chiari (nomi errati o dubbi). Al di là dei tecnicismi, alcuni in rete maliziosamente avanzano un sospetto: non è che i primi risultati delle "Quirinarie" hanno deluso Grillo e Casaleggio suggerendo, con la scusa dell'attacco hacker, di ripetere le votazioni? "Peggio sarebbe stato - puntualizza Messora - se qualcuno avesse tentato di modificare i voti e nessuno se ne fosse accorto. Non è un fallimento, perché è stata verificata una anomalia", permettendo così di "essere sicuri" della "assegnazione reale di voti. La ripetizione della votazione fa parte della procedura" di verifica del voto.

E se in testa ci fosse stato Prodi...

Altro che attacco informatico, da Facebook arriva un’altra verità che lascia di sasso i militanti a Cinque Stelle che avevano dato fiducia alla consultazione. Alla base del flop delle "Quirinarie" lanciate dal guru pentastellato ci sarebbe, infatti, un gruppo di normalissimi utenti del web che avrebbero semplicemente sfruttato grossolani buchi del sistema di voto per scegliere il candidato. Insomma, il blog di Grillo non sarebbe stato "bucato", ma sarebbero emerse tutte le debolezze. Il resto lo avrebbe fatto l’assenza di controlli efficaci.

Il rfisultato? Sarebbero stati create decine di finti profili che permettevano di votare fino a condizionare pesantemente l’esito delle consultazioni. E, secondo i ben informati, Romano Prodi sarebbe stato in testa. Da qui la scelta del comico genovese di annullare il voto.

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