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Spin Time, Sinistra e abusivi sfidano il Viminale: "Sarà una lotta"

Sinistra e abusivi contro l'ipotesi di uno sgombero entro Natale dell'edificio occupato irregolarmente da oltre 10 anni. Il Pd presenta un'interrogazione per salvare il centro sociale, chiedendo soldi al governo

"Sarà una lotta". Sinistra e abusivi sfidano il Viminale

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Gli abusivi dello Spin Time vogliono restare dove sono. In quel palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme a Roma occupato da oltre un decennio e nel quale oggi vivono irregolarmente oltre 400 persone di 28 nazionalità diverse. La proprietà dell'immobile avrebbe intenzione di trasformare la struttura in un mega-hotel e avrebbe chiesto di svuotare l'edificio per ritornarne in possesso. Nei giorni scorsi dal Viminale era trapelata l'ipotesi di uno sgombero entro Natale, notizia che ha letteralmente acceso gli animi degli occupanti e della sinistra capitolina. Così, nella giornata di ieri ha preso forma un corteo a sostegno del centro sociale, che un anno fa aveva persino ricevuto la benedizione di un cardinale.

A scendere in piazza per difendere l'occupazione e gli occupanti sono stati i frequentatori dello spazio all'Esquilino, assieme ad associazioni studentesche, Libera, Cgil Roma e Lazio, Pd, Sinistra Civica Ecologista, Anpi, Sinistra Universitaria e alle Ong Mediterranea ed Extinction Rebellion. Tutti insieme appassionatamente per dire che no, lo sgombero previsto dal ministro Piantedosi non s'ha da fare. Né ora, né mai. "Con determinazione bambini, donne, uomini, studenti, associazioni, realtà sociali e politiche di Roma hanno messo i loro corpi a difesa di questa esperienza", hanno testimoniato sui social i giovani del Laboratorio Universitario d'Autogestione.

"A chi vuole sgomberare SpinTime diciamo: sarà una bella lotta!", hanno aggiunto, riprendendo uno degli slogan più ricorrenti apparsi sui manifesti esposti durante il corteo. Una lotta contro il Viminale che intende far rispettare la legge, sorretta però dal fatto che il Comune capitolino avesse invece intenzione di regolarizzare la presenza abusiva del centro sociale, acquistando l'immobile di via Santa Croce per preservarne quella che viene ritenuta una "esperienza sociale". Dando seguito a quell'indirizzo politico, a Montecitorio il Pd ha pertanto presentato un'interrogazione ai ministri dell'interno, dell'economia e delle politiche sociali chiedendo la salvaguardia dell'occupazione.

"Spin Time è un bene comune da salvare. Oltre 400 persone trovano alloggio nell'immobile dell'Esquilino e con loro un crocevia di associazioni e comitati che formano un'esperienza sociale e culturale unica nel suo genere", ha affermato la deputata Pd Michela Di Biase, spiegando di aver depositato un'interrogazione rivolta al capo del Viminale Matteo Piantedosi e ai ministri Marina Calederone e Giancarlo Giorgetti. "Con questo nostro atto parlamentare chiediamo ai ministri di valutare il rischio che si corre procedendo allo sgombero di oltre 140 nuclei familiari che oggi risultano integrati, aggiungendo il rischio di perdere un valore associativo e comunitario generato dalle molteplici iniziative messe in campo in questi dieci anni da Spin Time Labs", ha concluso la parlamentare dem.

Insieme a Di Biase, hanno sottoscritto l'interrogazione anche Andrea Casu, Paolo Ciani, Marianna Madia, Claudio Mancini, Roberto Morassut, Matteo Orfini e Nicola Zingaretti. "Sappiamo che si tratta di una situazione complessa, ma è necessario l'impegno di tutte le Istituzioni per salvare Spin Time. Invitiamo il governo a mettere in campo tutte le risorse economiche aggiuntive per completare questo processo", si legge nell'istanza.

Uno schiaffo ai cittadini che regolarmente pagano un affitto, magari con non poche difficoltà, ma soprattutto a quanti da anni attendono di riceve un alloggio popolare in cui vivere dignitosamente, facendo i conti con complessità burocratiche, ristrettezze economiche e graduatorie infinite.

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