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"Shooting Silvio", "Ho ammazzato Berlusconi". Quando libri e film riversavano il loro odio

Ecco tutti ​i romanzi e i lungometraggi, sempre di pessimo successo, in cui più di 15 anni fa si ipotizzava (o addirittura si augurava) la morte di Berlusconi

"Shooting Silvio", "Ho ammazzato Berlusconi". Quando libri e film riversavano l'odio

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Decenni di attacchi e di odio contro Silvio Berlusconi hanno completamente stravolto la battaglia politica, tanto che non pochi oppositori nel tempo si sono augurati (o comunque hanno immaginato) la morte del leader di Forza Italia. Con, incluse, le modalità con cui porre fine alla sua esistenza. E non stiamo parlando di anonimi hater che impestano i social con insulti e minacce di violenze, ma di veri e propri "artisti" (chiamiamoli pure così, molto benevolmente) che non si sono nascosti di fronte a certi tipi di pericolosi progetti contro Berlusconi. Scrittori, attori, registi: non sono in pochi coloro che – per quanto spesso con un intento provocatorio – hanno dichiarato neanche troppo velatamente il loro recondito "desiderio".

Il progetto di uccidere Berlusconi

Basterebbe anche leggere semplicemente i titoli di certi libri e film (che, tra l'altro, hanno avuto sempre uno scarsissimo successo di pubblico) per comprendere il seme di odio che si era intrufolato tra più viscerali antiberlusconiani. Qualche esempio? Nel 2007 fece non poco scalpore Shooting Silvio, pellicola che vedeva l'esordio alla regia per Berardo Carboni. La trama vede un certo Kurtz organizzare una festa in cui invita tutti i suoi amici per aiutarlo a scrivere un nuovo libro intitolato - per l'appunto - "Shooting Silvio" nel quale ognuno di loro deve indicare un motivo e un metodo per eliminare (fisicamente, politicamente, metafisicamente...) Berlusconi. Alla fine il ragazzo capisce che l'unico modo per realizzare "Shooting Silvio" è uccidere proprio lo stesso Berlusconi.

Un paio di anni prima fu invece la volta del romanzo Chi ha ucciso Silvio Berlusconi, scritto da Giuseppe Caruso nel 2005. Il libro narra la storia Ettore Saleri, un venticinquenne appena laureato la cui disperazione, mancanza di lavoro e fine dell'amore lo portano a maturare l'idea dell'omicidio del Cavaliere, che alla fine sparando all’allora premier davanti al Teatro alla Scala. Antonio Tajani mostrò tutta la propria indignazione e chiese all'editore il ritiro immediato del romanzo dalle librerie, denunciando possibili rischi di emulazione e lamentando una "campagna d'odio" nei confronti di Berlusconi.

“Quando morirà? Scrivete voi la data”

E che dire di Ho ammazzato Berlusconi, del 2008, diretto e sceneggiato da Gianluca Rossi e Daniele Giometto? Il protagonista Matteo, dichiaratamente di estrema sinistra, prima investe il leader di Forza Italia e poi, nel tentativo di soccorrere la vittima, lo uccide con il cric dell'auto. Per una spesa di produzione dichiarata di oltre 600mila euro, al botteghino ne incassò meno di 60mila. Infine, un libro intitolato È morto Berlusconi (2011), di Fabrizio Puccio e Maria Amabile Ressmann. Se sulla copertina è raffigurato il Cavaliere dentro una bara, sul retro viene chiesto ai lettori di indovinare la data della sua dipartita: "Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 Settembre 1936, decederà nell'anno… a voi amici e nemici mettete la data - veniva scritto come se fosse la sinossi -. Senza troppi contorcimenti mentali leggiamoci questo libro allegramente e a voi lettori larga sentenza".

Un'ironia macabra, che descrive bene quale fosse il livello di rancore che si celava dietro a molti oppositori a Berlusconi.

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