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Vendola rispunta e scarica veleno sul governo: "Tradizione omofobica"

L'ex deputato dal Roma Pride si scaglia contro l'esecutivo sul tema dei diritti Lgbt: "Una divisione medievale e raccapricciante. Sono in malafede, sfruttano l'ignoranza"

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È tornato più agguerrito che mai: quale occasione migliore del Roma Pride per scagliarsi contro il governo guidato da Giorgia Meloni e propinare le solite teorie altisonanti? Nichi Vendola ha scelto la sfilata nella Capitale per tagliarsi un piccolo spazio mediatico pronunciando parole fortissime all'indirizzo dell'esecutivo di centrodestra: il corteo arcobaleno si è così trasformato in una piazza da cui lanciare moniti e invettive contro il governo piuttosto che occasione per rivendicare diritti e battaglie.

L'ex deputato non si è esentato dall'operazione che dipinge il centrodestra come un mostro: la coalizione che guida il nostro Paese è finita di nuovo al centro di affermazioni alquanto discutibili, vittima di un'ondata di veleno tipica di chi non ha ancora digerito la batosta della sinistra alle elezioni e ha preferito scegliere la strada di un'opposizione pregiudiziale. Ci si improvvisa così eroi, protagonisti di una sorta di resistenza contro quella che viene vista (solo dal fronte rosso) come una deriva autoritaria e pericolosa.

Vendola ha portato avanti un'analisi complessiva - prendendo in considerazione alcuni provvedimenti come il decreto contro i rave party abusivi, il decreto Cutro sui migranti, le misure contro gli ecovandali - e ha denunciato di essere di fronte a un governo "che sembra la più parossistica visione del sorvegliare e punire, del controllo sociale".

Ovviamente dal Roma Pride non poteva mancare la bacchettata all'esecutivo sul tema dei diritti della galassia Lgbt, schierata a favore di una legge per regolamentare il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Per l'ex deputato il comportamento del governo, accusato di non guardare al futuro in ottica progressista, determina un ritorno al passato: "È un governo che prova a sanzionare i bambini. È un ritorno al tempo in cui c'erano i bambini legittimi e i bambini illegittimi".

Una narrazione che la sinistra continuare a sposare, arrivando a sbilanciarsi con giudizi e paragoni deplorevoli pur di attaccare il governo. "Quelli nati fuori dal matrimonio non avevano gli stessi diritti dei bambini nati nel matrimonio. Una divisione odiosa, medievale, raccapricciante. Questo è quello che vogliono fare", ha aggiunto con assoluta convinzione.

Lo sfogo di Nichi Vendola non poteva che terminare con il classico fango versato sul centrodestra, come se in pochi mesi avesse smantellato un'intera rete di protezione lasciando gli omosessuali privi di ogni dignità, di coperture sociali e dei diritti fondamentali: "Sono di gran lunga tradizione omofobica. Sono in malafede, sfruttano l'ignoranza".

L'ex deputato non solo ha imputato al governo la volontà di portare indietro le lancette dell'orologio della storia, ma ha fatto anche riferimento al fattore dell'ignoranza. Cosa voleva intendere? Che i consensi arrivano da una parte di popolazione non istruita e che gli illetterati sono terreno fertile per il centrodestra?

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