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Il vercellese che ha fatto la gavetta nel nome del martire Jan Palach

Pozzolo è partito dal movimento giovanile. Amico di Delmastro, è stato assessore comunale. I dem lo accusavano: arrogante e no vax

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Emanuele Pozzolo, prima del colpo di pistola. Una storia simile a quella di tanti parlamentari di Fratelli d’Italia. A partire dalla militanza, cominciata quando era ancora minorenne. Un ragazzo cresciuto a pane e sezione di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Un po’ come l’amico e sottosegretario Andrea Delmastro, a cui lo accomuna la provenienza geografica, oltre che l’appartenenza politica.

Pozzolo è di Vercelli, Delmastro è di Biella. I due sono amici da tempo, come spiegava lo stesso deputato in un’intervista a un giornale locale online prima delle elezioni politiche del 2022. «Il nostro partito è una squadra che, come dice il mio amico Andrea Delmastro, non vince grazie agli eventuali Maradona: ma che è nato, tra mille difficoltà, con l’idea del “noi” contrapposto alla politica plastica delle troppe prime donne». Sudore e gavetta, insomma. Non senza qualche polemica. Una laurea in Giurisprudenza a Pavia e un’attività di consulente legale per aziende. Una moglie insegnante al liceo musicale di Vercelli e due figli. Ma la passionaccia di Pozzolo è la politica. Il 38enne deputato di Fdi diventa vicesegretario provinciale di Azione Giovani a 17 anni.

Appena maggiorenne entra nel consiglio di circoscrizione e viene subito cacciato da An dopo aver criticato pubblicamente Gianfranco Fini. Quindi si mette in proprio e fonda un movimento di destra che porta il nome di Jan Palach, lo studente cecoslovacco che nel 1969 si diede fuoco per protestare contro i carri armati sovietici che stavano soffocando nel sangue la «Primavera di Praga». Nel 2009 Pozzolo si candida al consiglio comunale di Vercelli nelle liste della Lega Nord, sempre perché nell’allora Pdl c’era ancora l’«odiato» Fini. Nello stesso anno, ma con il Popolo della Libertà, Delmastro viene eletto al consiglio comunale di Biella. Pozzolo fa il capogruppo del Carroccio, ma l’idillio dura poco. «Sono troppo indisciplinato e autonomo: e qualcuno mi dice in sostanza “se vuoi fare l’indipendente quella è la porta”», dirà in seguito il deputato, a proposito del suo addio alla Lega, che poco dopo diventerà salviniana.

Meglio ritrovare alcuni dei vecchi amici della militanza tra i giovani della destra italiana. Fratelli d’Italia, quindi. Una traversata nel deserto che porta Pozzolo a Montecitorio, eletto a Vercelli alle politiche del 2022. Ma prima c’è un’altra esperienza sul territorio: assessore comunale dal 2019 al 2023 nella giunta del sindaco di centrodestra Andrea Corsaro. Prima dello sbarco alla Camera, l’esponente di Fdi è stato più volte bersagliato dalle polemiche del Pd locale e della sinistra in generale. Accusato dai dem di Vercelli di «atteggiamenti arroganti, provocatori, misogini, no vax». Pozzolo è descritto sicuramente come uno che non le manda a dire.

E ora il giallo dello sparo di Capodanno.

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