Economia

Irlanda, giù le banche Male mercati e borse Fmi: rischio contagio

L’euro scende in picchiata e chiude sotto quota 1,34 dollari. Sui mercati serpeggia il dubbio che l’intervento delle autorità europee e dell’Fmi a favore dell’Irlanda non sia sufficiente a salvare il paese e soprattutto a evitare un "contagio" in altre aree a rischio. Il presidente dell'Ue Van Rompuy lancia messaggi rassicuranti

Irlanda, giù le banche 
Male mercati e borse 
Fmi: rischio contagio

Milano - L’euro scende in picchiata e chiude sotto quota 1,34 dollari, per il timore del contagio della crisi irlandese. La moneta europea passa di mano a 1,3420 dopo essere brevemente sceso sotto 1,34 dollari, il minimo dalla fine di settembre. Euro/yen a 111,21 e dollaro/yen a 82,90. La moneta euroepa tocca il minimo da due amesi anche con la sterlina a 84,46 pence.

Fmi: rischio contagio globale Le "turbolenze" nei mercati europei del debito mettono a rischio la ripresa globale, Lo ha detto il capo economista del Fondo monetario internazionale John Lipsky secondo la Bloomberg. Lipsky - scrive l’agenzia americana - in un discorso a New York avrebbe detto che le tensioni sul debito pubblico europeo "potrebbero ripercuotersi sull’economia reale e attraversare le aree economiche". 

Borse in calo Nuova giornata al ribasso per le principali piazze finanziarie del vecchio Continente che, dopo ieri, continuano a restare in territorio negativo con cali ancora più rilevanti. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib chiude sotto quota 20mila punti, ma non la peggiore tra i Listini europei. Gli indici, negativi fin dall’avvio, hanno risentito dei timori sull’Irlanda e anche oggi l’intero comparto bancario non è riuscito a risalire la china. Una situazione che, nella seconda parte della seduta non è cambiata complice il ribasso di Wall Street con l’indice Dow Jones che, pochi minuti prima delle 18.30, perde l’1,39%. 

Mercati in agitazione L’annunciato salvataggio dell’Irlanda da parte dell’Unione europea non basta a rassicurare i mercati. Le borse europee hanno iniziato le contrattazioni in calo e hanno continuato a perdere punti per tutta la mattina. Sui mercati serpeggia il dubbio che l’intervento delle autorità europee e dell’Fmi a favore dell’Irlanda non sia sufficiente a salvare il paese e soprattutto a evitare un "contagio" in altre aree a rischio. In aggiunta le notizie di un bombardamento nell’isola sudcoreana della corea del nord hanno esasperato le preoccupazioni. Le vendite trascinano in basso soprattutto le azioni delle banche e delle assicurazioni (i sottoindici Eurostoxx perdono rispettivamente l’1,5% e lo 0,88%).

Ultimi ritocchi al piano di salvataggio Il governo irlandese mette gli ultimi ritocchi al piano di salvataggio dell’economia da 15 miliardi di euro in tagli e tasse mentre continuano le proteste di piazza a Dublino e all’interno del partito del primo ministro Brian Cowen, il Fianna Fail, cresce la fronda di chi vuole le sue dimissioni. Il piano per il salvataggio in quattro anni dell’economia irlandese sarà presentato domani con un giorno di ritardo sui tempi previsti, ha indicato Cowen che ha chiesto di restare al potere fino a quando il parlamento non avrà approvato il pacchetto di misure in nome di un preminente "interesse nazionale" che supera quelli della politica. Dopodichè, il prossimo anno, Cowen scioglierà le Camere.

Il piano quadriennale Sono 150 le pagine all’esame degli esperti della Ue e del Fondo Monetario Internazionale. Contengono significative riforme al sistema fiscale con nuove imposte sulle proprietà e sull’acqua e tagli al sistema del welfare. Cowen, dopo che lunedi l’opposizione aveva chiesto elezioni subito e gli alleati Verdi un voto a gennaio, è sotto intense pressioni anche dentro il suo partito perchè lasci il potere e c’è chi pensa che il governo non arriverà a capodanno.

Mozione di sfiducia dal Sinn Fein Caoimhghin O Caolain, leader del partito Sinn Fein al parlamento di Dublino ha detto che "Cowen non ha più la maggioranza alla Camera". La mozione di sfiducia dice che Cowen e il suo governo hanno tradito il popolo irlandese e hanno guidato una coalizione che ha rovinato l’economia e svenduto la sovranità del paese ala Ue e al Fondo Monetario.

Ghizzoni: nessun rischio per l'Italia Federico Ghizzoni, numero uno di Unicredit, esclude che l’Italia possa essere investita da un effetto contagio dall’Irlanda. Riguardo all’accentuata debolezza delle borse, appesantita dalle perdite del settore bancario, Ghizzoni ha detto: "Prima si sistema l’Irlanda meglio è, la volatilità si sta accentuando". 

Merkel: situazione grave per l'euro Guardando all’euro, l’attuale situazione nell’eurozona resta "straordinariamente grave". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, intervenendo al convegno annuale delle imprese tedesche a Berlino, al quale sono presenti anche il ministro dell’economia, Rainer Bruederle, e il capo del gruppo socialdemocratico al Bundestag, Frank-Walter Steinmeier. I problemi irlandesi, ha continuato Merkel, "sono diversi da quelli della grecia, ma suscitano comunque preoccupazione". Le cause della crisi di Dublino risiedono nel settore bancario e nei prossimi giorni si dovranno negoziare le condizioni per fornire sostegno al paese. Queste dovranno essere "orientate a combattere le cause originarie" dei problemi. La Germania "ribadisce il suo impegno alla solidarietà" nei confronti della valuta comune, ma questa solidarietà è garantita solo se "si assicura che le cause della crisi saranno eliminate". 

Van Rompuy: aiuto Irlanda sufficiente Il presidente dell’Unione europea Herman van Rompuy indossa i panni del pompiere e, a differenza degli allarmismi su cui si era sbilanciato la scorsa settimana, lancia messaggi rassicuranti sui paesi dell’area euro in difficoltà sui conti. "La rete di sicurezza per l’Irlanda è evidentemente sufficiente", ha affermato durante una conferenza stampa a Stoccolma. E il Portogallo gode di "una situazione sana", ha aggiunto, in riferimento a un paese che secondo alcuni osservatori potrebbe essere il prossimo sulla linea di tiro delle tensioni di mercato sui rischi di debito.

Il paese iberico non ha bisogno di aiuti e la sua situazione "è completamente diversa da quella dell’Irlanda".  

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