Kamikaze fa strage di bimbi: 32 morti e 21 feriti a Bagdad
14 Luglio 2005 - 00:00Si è lanciato con unautobomba contro un gruppo di ragazzini che chiedevano dolciumi ai soldati americani, facendo a brandelli 25 innocenti tra i 10 e i 13 anni
Fausto Biloslavo
Questa volta nel mirino del terrore sono finiti i bambini, colpevoli di aver pacificamente circondato i soldati americani che distribuivano caramelle e pupazzetti in un quartiere di Bagdad. Il moderno Erode è un folle kamikaze, che pur avendo visto la folla di bambini ha lanciato la sua auto minata facendola esplodere nel mucchio. Lattacco suicida ha ridotto a brandelli 25 bambini fra i 10 e i 13 anni. In tutto lattentato ha provocato 32 morti e 21 feriti.
Il film dellorrore è iniziato ieri mattina, poco prima delle 11 irachene. Due o tre Humvee, i bassi gipponi corazzati dei soldati americani, sono arrivati nel quartiere popolare di Alif Dar, che significa «mille case». Si tratta della zona della cosiddetta nuova Bagdad, abitata da una maggioranza sciita, ma con una forte presenza sunnita e pure una minoranza cristiana. Unarea mista dove gli americani sarebbero andati ufficialmente «per una missione pacifica», che prevedeva lapertura di una nuova conduttura dacqua potabile. Secondo fonti del Giornale a Bagdad, però, i soldati Usa hanno bloccato la strada perché avevano ricevuto la segnalazione di una minaccia terroristica. Pur non avendo informato la popolazione del pericolo, hanno intimato ai civili di rientrare nella case o di allontanarsi. Nessuno li ha ascoltati e ben presto si è riunito un capannello di bambini attorno ai gipponi. Circondati dalla curiosità innocente dei ragazzini i soldati americani, come fanno spesso per le strade di Bagdad, hanno cominciato a distribuire caramelle e pupazzetti gialli tipo Smile. Diversi testimoni hanno confermato questa versione, anche se il portavoce del comando americano, il maggiore Russ Goemaere, laveva smentita.
Muhammed, Ahmed, Hussein sono i nomi di alcuni dei bambini che hanno perso la vita per aver accettato le caramelle dagli americani. Molti giravano in bicicletta, e notando la festosa ressa si sono fermati per accaparrarsi un pupazzetto o un dolciume.
Il terrorista kamikaze era al volante di una Gmc, una specie di fuoristrada molto usato in Irak, ma imbottito di tritolo. Con il suo carico di morte è sbucato da una strada laterale verso le 10.50 e ha notato gli americani circondati dai bambini. «Lattentatore ha deliberatamente attaccato un nostro veicolo dopo aver senza dubbio visto che lHumvee era circondato dai bambini», ha spiegato il maggiore Goemaere.
Lautobomba è esplosa poco prima di schiantarsi contro il gippone Usa. Purtroppo non è bastato ad evitare la strage di innocenti. Le teste di alcune delle vittime sono volate via, altri bambini hanno avuto gambe e braccia amputate, altri ancora erano completamente carbonizzati. Tuttintorno si sono formate pozze di sangue su cui galleggiavano le scarpette delle vittime, i resti dei loro vestiti e le lamiere contorte dellautobomba. «Ho sentito lesplosione e sono corso fuori a cercare mio figlio. Ho trovato solo la sua bicicletta», racconta il padre di una delle vittime. Più tardi, nellobitorio dellospedale Kindi, il genitore ha riconosciuto il bambino: «Gli è rimasto intatto solo il volto, il resto del corpo è completamente bruciato». Abu Mohammed è stato più fortunato e ha ritrovato suo figlio ferito «con una scheggia conficcata nella testa, ma vivo. Tutti i suoi amici, invece, sono morti».
Per dare lidea della potenza dellesplosione basta pensare che tre case vicine sono state seriamente danneggiate, come se si fosse trattato di un bombardamento.
Venticinque bambini sono stati dilaniati dallo scoppio, che ha ucciso anche un soldato americano e alcuni adulti iracheni, per un totale di 32 vittime. I feriti sono 21, in gran parte bambini.
Non si tratta della prima strage di innocenti. Lo scorso settembre un triplice attacco con autobombe a un convoglio americano aveva provocato 41 morti, 34 dei quali bambini.
La sera prima della nuova strage il capo di stato maggiore americano, il generale Richard Myers, aveva annunciato la cattura a Bagdad di Abu Abd Al Aziz, definendolo «uno dei più importanti uomini di Al Zarqawi nella capitale». Il personaggio è soprannominato «lemiro di Bagdad», perché avrebbe comandato le cellule del terrore di Al Qaida nel territorio urbano, responsabili di sanguinosi attentati. Lo stesso kamikaze di ieri ha agito con la tattica dei terroristi suicidi di Abu Musab al Zarqawi.
Le scene più strazianti del massacro si sono verificate quando le madri delle piccole vittime sono corse sul luogo della strage, e in ospedale dove erano ricoverati i feriti. Vestite con il lungo velo nero che le copre dalla testa ai piedi lasciando libero solo il volto, si disperavano e piangevano percuotendosi il capo ed il petto e invocando Allah.
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