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L'"Enigma Rol" che sconvolse Fellini

Anselma Dell'Olio dedica un docufilm al grande "mago"

L'"Enigma Rol" che sconvolse Fellini

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«La mia vita si divide in prima di Rol e dopo Rol», diceva ai suoi collaboratori Federico Fellini. Ma chi era Gustavo Adolfo Rol nato a il 20 giugno di 120 anni fa a Torino dove è morto il 22 settembre 1994? Un sensitivo, un illuminato, un illusionista, un prestigiatore, un ciarlatano?

Sono appena terminate, al Parco Valentino di Torino, le riprese di Enigma Rol, il nuovo film di Anselma Dell'Olio che nei suoi recenti documentari si è occupata, non a caso, anche del regista di Rimini con Fellini degli Spiriti che, ricordava Roberto Gervaso, «non fa un passo, non muove foglia, non comincia, o non finisce, un film senza il viatico di colui che Buzzati definì il Maestro, l'Illuminato, il Sapiente, il Superuomo»: «Concludere le riprese del film nella città magica per eccellenza e nel giorno del compleanno di Rol è stata una sincronicità notevole, non programmata. Sin dall'alba dei tempi, l'umanità ha testimoniato innumerevoli eventi inspiegabili. Liquidarli come aneddotica significherebbe abbandonare questo terreno a credenti acritici e ciarlatani, invece di conquistarlo per la scienza, come affermava William James, fratello del romanziere Henry e filosofo insigne», ha detto la regista che ha scritto il documentario, prodotto da La Casa Rossa, RS Productions e Pepito Produzioni, con Alessio De Leonardis. Quattro settimane di riprese che si sono svolte tra Roma e Torino a metà tra documentario e film di finzione. I tempi sembrano perfetti per vedere Enigma Rol alla prossima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dove Anselma Dell'Olio è stata protagonista lo scorso anno con una altro film dedicato a una figura di italiano non allineato, Franco Zeffirelli, Conformista Ribelle, a cui Rol, così come con Fellini, fece vedere i suoi prodigi.

Per la prima volta sullo schermo vedremo le testimonianze di amici e conoscenti che ammirano colui che considerano il supremo tra i «magi» e ne difendono l'autenticità, come Riccardo Muti e Elio Degrandi (Il mago Alexander). Ma ci sarà spazio ovviamente anche per chi smontava pezzo per pezzo le sue abilità paranormali come Piero Angela che dimostrò come i suoi «prodigi» potessero essere replicati senza problemi da qualsiasi prestigiatore. Ecco dunque le voci contrarie di noti scettici, illusionisti e divulgatori scientifici, che ritengono il gentiluomo torinese un mero prestigiatore, come Raul Cremona e Massimo Polidoro, anche perché Rol si rifiutò sempre di sottoporre le sue abilità a test scientifici dal momento che ammetteva di non essere in grado di utilizzare a comando i fenomeni soprannaturali di cui era solo il tramite.

Ma una cosa è certa, Rol, figlio di una famiglia dell'alta borghesia torinese segnata dalla figura possessiva, autoritaria e assai critica del padre banchiere, intraprese una carriera bancaria che ripudiava e, solo dopo la morte del padre, iniziò a dedicarsi veramente ai suoi veri interessi ossia l'arte, l'antiquariato e, soprattutto dimensioni altre, metafisiche. Ma senza mai trarne vantaggio economico. Una cosa inconcepibile in un'epoca in cui tutto è monetizzabile: «Quello che Rol sa fare è pauroso. Chi assiste prova la sensazione di un uomo che sprofonda in un abisso marino senza scafandro. È la testimonianza fascinosa e provocatoria di una trascendenza?», si chiese Federico Fellini.

L'Enigma Rol sta tutto qui e, prossimamente, al cinema.

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