Lavoro

Taglio cuneo fiscale, ecco tutte le informazioni da sapere

Secondo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni la misura consentirà di mettere fino a 100 euro in più nelle tasche dei lavoratori. Sono circa 14 milioni i lavoratori coinvolti

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Il piano del governo in merito al taglio del cuneo fiscale è quello di prorogare e, se possibile, rendere strutturale la misura. La maggioranza si sta concentrando per attuare i lavori preparatori al fine di attuare il progetto in campo. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato che la decurtazione in questione consentirà di mettere fino a 100 euro in più nelle tasche dei lavoratori. Ecco tutte le informazioni in merito al taglio del cuneo fiscale.

I beneficiari

All’interno del Dl Lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri convertito in legge il 3 luglio 2023 è previsto un incremento del taglio del cuneo fiscale per il periodo luglio-dicembre 2023. In termini numerici la misura viene applicata fino al 6% per le retribuzioni mensili lorde inferiori a 2.692 euro e fino al 7% per quelle che non superano la cifra di 1.923 euro mensili lordi per ogni lavoratore. Complessivamente i dipendenti coinvolti sono 14 milioni e riceveranno circa 100 euro al mese in più in busta paga.

La parola al governo

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in merito alla questione ha affermato: “Il taglio del cuneo fiscale è il modo migliore per sostenere il lavoro italiano, per incentivarlo. Noi dobbiamo assolutamente alzare la retribuzione dei salariati e, per farlo, la via maestra è rendere strutturale i due tagli al cuneo fiscale che abbiamo realizzato”. Anche il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato: “Con la manovra dobbiamo gettare le basi per la crescita. Quindi conferma del taglio del cuneo fiscale, abbattimento delle tasse sugli stipendi dei dipendenti, detassando tredicesime, straordinari e premi di produzione. Questa è la strada che dobbiamo seguire”.

Le cifre

Dall’1 gennaio 2023 era già stato approvato un primo taglio al cuneo fiscale che prevedeva per i dipendenti un esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35mila euro e del 3% per quelli fino a 25mila euro. Queste percentuali sono aumentate rispettivamente arrivando, come anticipato, al 6% e al 7%. La riduzione in questione per quanto riguarda la quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) nell’arco di tempo che va dall’1 luglio al 31 dicembre 2023 è pari al 6% dei contributi IVS a carico dei lavoratori. Un requisito fondamentale riguarda il fatto che la retribuzione imponibile non superi 2.692 euro al mese. In merito all’incremento fino al 7% in merito alla contribuzione IVS dovuta dal lavoratore la soglia massima è di 1.923 euro mensili. Entrambe le cifre vengono maggiorate per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.

L’importanza della proroga

Nel caso in cui non fosse stata applicata la proroga la decurtazione in questione non verrebbe più applicata e comporterebbe un decremento del potere di acquisto dei lavoratori dipendenti che stanno beneficiando della misura. Questo creerebbe delle difficoltà economiche già alimentate dall’alto tasso di inflazione. Per scongiurare questa possibilità il governo sta cercando fondi per il taglio del cuneo fiscale che nel Belpaese pesa il 45,9%.

Si tratta di una cifra importante se si considera che la media dei Paesi dell’Ocse in merito alla misura ammonta al 34,6%. Il costo della proroga al 2024 comporta, al netto delle ritenute fiscali, un esborso di 9 miliardi di euro.

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