Controcultura

Impugnando il "Ramo d’oro" si torna alle radici ancestrali della religione e della scienza

Arriva, in edizione integrale, il gigantesco studio di James George Frazer che rivoluzionò l’antropologia


In principio fu la magia. Poi la magia si organizza e si evolve nella religione. Quindi nella scienza. Una teoria che non è mai piaciuta a tutti, ma che è il centro della ricerca di James George Frazer (1854-1941), fondatore della moderna antropologia culturale, uno dei grandi innovatori del pensiero del proprio secolo: è un tema che approfondisce nell'opus che lo impegnò la vita intera.


Riti, folklore, regalità, la figura dello stregone, la superstizione, il totemismo, il re-sacerdote, il dio-morente, lo spiritismo, la storia del pensiero primitivo... la magia, appunto. Sono i grandi percorsi tracciati e attraversati dalla sua opera monumentale, letta, discussa, approfondita e contestata da oltre un secolo come uno dei maggiori contributi mai offerti all'antropologia culturale e alla storia del mito e della religione.
Il ramo d'oro di James George Frazer, studioso scozzese che poté disporre dell'immenso patrimonio di dati, ricerche e materiale etnologico dell'Impero britannico, dal Canada all'Australia, viene finalmente presentato in una traduzione dell'edizione completa, un'opera in dodici volumi, per la prima volta disponibile in italiano, che sarà completata in quattro-cinque anni, per un totale 6000 pagine. A realizzare l'imponente operazione editoriale è la Luni Editrice di Matteo Luteriani. Da questa settimana è in libreria il primo tomo del primo volume, Il ramo d'oro. Uno studio sulla magia e la religione - L'arte magica e l'evoluzione dei re (pagg. 496, euro 38) per la traduzione e la cura di Fabrizio Bagatti, professore del corso di Traduzione letteraria alla Università degli Studi Internazionale di Roma, già traduttore di Melville, Stevenson, Dickens e sempre per Luni di Lawrence d'Arabia: i rapporti segreti della rivolta araba.


Frazer, dopo la laurea in lettere classiche a Cambridge, si dedicò agli studi del mito che ben presto lo guidarono nel campo dell'antropologia: nel 1890 pubblicò la prima stesura di The Golden Bough: A Study in Comparative Religion in due volumi, ampliata e rivista con una nuova edizione nel 1900 in tre volumi e infine apparsa nell'edizione definitiva di dodici volumi solo nel 1915 cambiando titolo in The Golden Bough: A Study in Magic and Religion. Successivamente, nel 1922, lo stesso Frazer approntò una edizione ridotta della sua opera, che è quella tradotta in Italia da Alberto Stock, editore di Roma, nel 1925, poi ripresa da Einaudi nel 1950 in due volumi e quindi da Bollati Boringhieri (con un'altra traduzione) e quindi da molti altri editori. Ora, dopo un secolo esatto, arriva l'opera completa che nel Novecento ha ispirato antropologi ed etnologi, storici dei simboli e delle religioni, psicologi, narratori e registi, ma che è stata anche fortemente criticata quale capolavoro dell'antropologia evoluzionistica dai sacerdoti delle religioni rivelate...
Come spiega l'editore, che ha creduto fortissimamente nel progetto, e da tempo lavora alla traduzione completa del Ramo d'oro (titolo che deriva dall'intreccio di due narrazioni diverse, una tratta dall'episodio mitologico della Sibilla che consiglia a Enea di procurarsi un ramo d'oro prima di discendere nell'Ade per consentirgli di ritornare dagli Inferi, l'altra che deriva da una vicenda protostorica e riguarda il rito dell'uccisione dei re nel bosco di Nemi), «Frazer prendendo le mosse dalla regola latina del sacerdozio e indagandone le complesse origini per analizzarne i risvolti simbolici, ricostruisce il lungo e sfaccettato passaggio che, nella storia dell'umanità, ha portato dall'esercizio della magia primitiva fino alla formazione di un'idea compiuta di religione e di divinità». Raccogliendo con straordinaria cura e pazienza un'enorme mole di documentazione etno-antropologica basata su fonti classiche e ricerche sul campo, Frazer elabora una monumentale e imprescindibile enciclopedia culturale del sacro, che spazia in ogni angolo del mondo e in ogni epoca, partendo dalle primitive forme di magia per arrivare fino ai miti religiosi che hanno caratterizzato le epoche a noi più vicine. «I primi volumi dell'opera spiega Matteo Luteriani definiscono e documentano il campo della magia in ambito primitivo, con le sue originarie implicazioni legate alla lotta quotidiana per la sopravvivenza fra ricerca di cibo e cura delle malattie.

L'evoluzione della figura dei primi uomini- medicina in stregoni, poi in maghi e per finire in re sacerdoti e re sacri, porta Frazer a delineare nei successivi volumi una teoria del mito e del rituale del dio morente che è ricca di infinite implicazioni conoscitive».

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