Letteratura

È morta Grazia Marchianò, compagna di Zolla

La studiosa aveva 83 anni. È stata trovata senza vita dai carabinieri nella sua casa di Montepulciano

È morta Grazia Marchianò, compagna di Zolla

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«Noi siamo vittime delle tossine tecnologiche, non perché la tecnologia sia un male, ma perché viene usata per incantare soprattutto le generazioni che non hanno anticorpi in grado di frenare questo eccesso di dati». E ancora: «Per avere un’esperienza piena della vita dovremmo raggiungere la quiete interiore, avere un’esperienza dell’infinito. In matematica e in cosmologia è stata dimostrata l’infinitudine della realtà, ma non si pensa all’infinito come esperienza interiore e questo è un modo di diminuire l’ampiezza del nostro essere umani».

Parlava così, Grazia Marchianò, nel maggio di due anni fa, a margine del convegno internazionale «Il conoscitore di segreti: Il lascito intellettuale di Elémire Zolla (1926-2002)». Cioè di chi fu suo compagno per oltre vent’anni, fino alla morte. Anche lei è morta, qualche giorno fa, da ribelle nei confronti della tecnologia che pure non considerava «un male». Non aveva il telefono cellulare, aveva 83 anni, era da sola a Montepulciano, nella casa che aveva diviso con il suo Elémire, l’hanno trovata i carabinieri, chiamati da una libraia sua amica, preoccupata dal suo silenzio.

«È stato un uomo d’azione, che ha lottato per sconfiggere la solitudine, la tristezza, la malattia, che si è servito della malattia per lavorare su sé stesso e cercare il punto più profondo della propria interiorità», disse di Zolla, sempre in quella occasione. E il Fato, sotto forma di solitudine, questa volta ha colpito lei. Grazia Marchianò è stata professore ordinario di Estetica e Storia della Civiltà dell’Asia Orientale all’Università di Siena per oltre trent’anni.

Già presidente dell’Associazione Italiana di Estetica, era, naturalmente, fondatrice e presidente dell’Associazione Internazionale di Ricerca Elémire Zolla, promuovendo iniziative scientifiche ed eventi per la valorizzazione del lascito intellettuale zolliano. Aveva vissuto a lungo in India, alla scuola di maestri dell’Advaita Vedanta ed era stata iniziata alla pratica meditativa in un monastero shingon in Giappone. Dopo il ’77, anno della morte della poetessa e traduttrice Cristina Campo che si era legata a Zolla nel ’59, Grazia Marchianò le era subentrata nel cuore e nella mente del filosofo e storico delle religioni nato a Torino nel ’26 e morto proprio a Montepulciano poco prima di quel convegno. Nessuna la sostituirà.

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