Letteratura

La voce di tutte le “donne malintese” nel romanzo di Yolaine Destremau

La scrittrice Yolaine Destremau, attraverso il suo romanzo “La malaintesa”, ci racconta la storia di una donna vittima di violenze e della sua lotta per riconquistare la libertà

La voce di tutte le “donne malintese” nel romanzo di Yolaine Destremau

La scrittrice Yolaine Destremau ci racconta desiderio di essere amati e il coraggio di amare in maniera incondizionata spesso può offuscarci la mente a tal punto da non farci riconoscere le mancanze di rispetto nei nostri confronti, la cattiveria gratuita che ci viene riversata contro e la violenza spietata da quella fisica a quella così sottile come può essere quella psicologica.

Ne sa qualcosa Cècile, la protagonista del suo nuovo romanzo intitolato La Malaintesa, Barta Edizioni, una giovane donna avvocato con alle spalle un’infanzia felice e una famiglia in cui ha sempre regnato il rispetto, l’amore e la dedizione verso il lavoro. Appena consacra il sogno di diventare avvocato, Cécile decide di sposarsi con Abel, quello che ritiene “l’uomo della sua vita”. Di quest’uomo è affascinata dalla sua determinazione e la sua perseveranza nell’affermare i suoi ideali e i suoi sogni. A suscitare interesse in lei è proprio il suo spirito ribelle e la sua lotta contro le convenzioni e le regole sociali. Cécile riconosce subito che Abel l’ama in maniera esclusiva e forse è proprio la paura di perderlo o di non avere più la possibilità di conoscere un uomo così passionale e speciale a convincerla a sposarlo nonostante la giovane età e la carriera che sta appena decollando.

Yolaine Destremau racconta nel suo romanzo che appena Cécile e Abel si sposano la loro vita cambia radicalmente. Da essere una coppia circondata sempre da amici e pronta a partecipare ad eventi sociali e culturali, tende ad isolarsi e a diventare sempre più “esclusiva”. Abel comincia a non sopportare più gli amici di Cécile, a considerarli dei “perditempo” e “persone negative”. Arriva persino ad allontanarla dai suoi genitori, quelli che Cécile ha sempre ritenuto un punto di riferimento e una coppia da ammirare e stimare. L’intento di Abel è quello di avere tutta per sé Cécile. La convince a mettere al mondo dei figli perché è convinto che il suo ruolo sia solo quello di moglie e mamma. Fortunatamente non la convincerà a lasciare il lavoro, quello per il quale Cècile ha fatto tanti sacrifici e che rappresenta tanto per lei.

Nel corso degli anni Cécile conduce una doppia vita, quella da avvocato coraggioso e determinato e quella della moglie sottomessa che fa finta di non rendersi conto che il suo matrimonio sta diventando sempre più la sua prigione. Anche quando si verificheranno i primi atti di violenza, le sfuriate, le offese nei suoi confronti lei farà finta di nulla anzi, si reputerà “la colpevole” di ciò. Si autoconvincerà che è per colpa sua, per i suoi malintesi che Abel perde la testa a tal punto da picchiarla o scaraventarle contro gli oggetti a cui lei tiene. Grazie all’incontro con Nicole, un’impiegata di banca che incontrerà ogni mattina al bar vicino casa, Cécile avrà la possibilità di raccontarsi ed essere ascoltata. In una sorta di rituale quotidiano Cécile prenderà coscienza di ciò che sta vivendo. Gradualmente cercherà di agire per mettere al sicuro le sue figlie e garantire loro un futuro migliore e soprattutto per recuperare la libertà che Abel le ha sottratto.

Un romanzo toccante scritto ad arte da Yolaine Destremau su una tematica molto delicata che farà riflettere tante donne e non solo. Con una scrittura intimistica , la Destremau narra la vita di una delle tante vittime di violenza, imprigionate in un rapporto tossico che attanaglia la loro linfa vitale tanto da privare loro della libertà e della forza di reagire. Come nella lettura di un diario, il lettore assiste pagina dopo pagina alla metamorfosi di una donna sognatrice e vitale che crede fermamente nel rispetto dei diritti umani, negli ideali di libertà grazie a quelle eroine che durante l’adolescenza aveva affisso alle pareti della sua camera in una vera e propria automa, una donna ancora giovane ma priva di forza vitale che si ciba di paure e incertezze e che vive in una spirale di solitudine, terrore e apatia.

È inevitabile per il lettore entrare in empatia con il personaggio di Cécile, creato da Yolaine Destremau. Si ritroverà a soffrire con lei quando non si sentirà capita, quando chiederà aiuto ma non sarà ascoltata, a gioire delle piccole conquiste fino ad incoraggiarla quando troverà la forza di reagire e agire. Romanzi come La Malaintesa lasciano il segno e dovrebbero servire a molte donne per prendere consapevolezza di certe situazioni che non si possono ignorare e meritano la giusta attenzione prima di tutto da chi dovrebbe tutelare la nostra libertà e sicurezza.

La storia narrata da Yolaine Destremau ci insegna quanto sia importante e necessario raccontare certe situazioni. Raccontarsi fa emergere consapevolezze e aspetti della realtà che spesso sfuggono o che facciamo finta di ignorare per paura o perché il nostro desiderio di amare ed essere amati non ci fa riconoscere a pieno la realtà per quello che è. Il messaggio che emerge da questo romanzo è che bisogna fidarsi di più delle proprie “voci interiori” che ci vogliono mettere in salvo da certe situazioni. Bisogna avere il coraggio di assecondarle. Occorre infondere coraggio per sconfiggere la paura di dare sfogo a ciò che si sente e che non va come dovrebbe.

Ogni “malintesa “, così come la definisce l’autrice di questo meraviglioso romanzo, merita di essere ascoltata e rispettata.

Un romanzo che consiglio a tutte le donne e non solo perché in grado di parlare al cuore di chi crede nella libertà e nel rispetto reciproco e non smette mai di lottare per essi.

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