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Milano, passeggiando tra i misteri della basilica di Sant'Eustorgio

Antichissima e misteriosa, la basilica di Sant'Eustorgio è un luogo unico e pieno di leggende ma anche di storia e opere artistiche affascinanti

Milano, passeggiando tra i misteri della basilica di Sant'Eustorgio

Un po' distaccata dal centro ma a pochi passi dal Duomo di Milano, sorge l'antica basilica di Sant'Eustorgio, luogo dal fascino unico e misterioso. Silenziosa, sembra osservare e scrutare la vita che le scorre accanto. Eppure la costruzione cristiana è un compendio di storie e narrazioni, di leggende e di iconografie misteriose, a partire dalla stessa piazza e dalla statua di San Pietro da Verona posta in cima a una colonna.

Il frate è raffigurato con una roncola conficcata nella testa e sembra ammonire con la mano i passanti. La basilica di Sant'Eustorgio è un luogo singolare, a tratti cupo e magico, che può spaventare. Lo stesso Arcivescovo di Milano, cardinale G.B. Montini, poi Papa Paolo VI, la descrisse come in apparenza vuota e solitaria, quasi pronta a incutere timore nelle ore più silenziose, ma in realtà piena di voci.

Sant'Eustorgio, i Re Magi e la stella cometa

Re Magi

La basilica è stata fondata nel 344 d.C. in epoca romana tardoimperiale, quando Milano era l'antica Mediolanum capitale dell'Impero romano d'Occidente. Sant'Eustorgio è una delle basiliche paleocristiane più antiche della città e, un tempo, era nota come Basilica Trium Magorum in onore delle spoglie dei Re Magi. Fu fondata da Sant'Eutorgio, su richiesta dell'imperatore Costante I, che donò un sarcofago di pietra contenente i resti dei tre re. A trovarli fu l'imperatrice Sant'Elena, durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa, per poi tumularli all'interno della Basilica di Santa Sofia di Costantinopoli. Secondo la leggenda le spoglie vennero trasferite a Milano e trasportate con un carro trainato da due mucche, una subito uccisa da un lupo. Mentre la seconda, all'altezza di Porta Ticinese, mostrò forti segni di fatica, tanto che il carro divenne improvvisamente inamovibile e pesante. Il santo lesse il tutto come un segno e decise di fondare la basilica nello stesso luogo, dove venne successivamente tumulato alla sua morte e la basilica intitolata alla sua memoria.

Le spoglie dei Re Magi, contenute all'interno di un sarcofago in pietra, vennero trafugate da Federico Barbarossa che le trasportò a Colonia, dopo aver raso al suolo Milano. Solo nel 1904 il Cardinale Ferrari riuscì a farsi riconsegnare alcuni res - due peroni, una tibia e una vertebra - conservati ancora oggi nell'omonima cappella dei tre Re Magi. Gli stessi vengono celebrati ogni 6 gennaio attraverso una processione, che parte dal Duomo e giunge fino alla basilica, e guidata dalla stella cometa che sovrasta il campanile. Una costruzione singolare, anche questa, caratterizzata dalla presenza di un orologio noto come calcatrappola, il primo meccanico di Milano e dell'Italia intera.

Sorta su un'antica nercopoli paleocristiana

Sant'Eustorgio, visuale laterale

La basilica di Sant'Eustorgio è un luogo davvero unico, lo si percepisce già dal suo ingresso, dal silenzio cupo ma anche mistico che la pervade. La luce naturale filtra a fatica, se non per giochi stilistici utili a illuminare aree di preghiera, affreschi e dipinti. La costruzione per tradizione, è la prima ad accogliere il nuovo Arcivescovo alla sua proclamazione e insediamento nella diocesi. La basilica è suddivisa in tre navate, con alcune cappelle sul lato destro e opere del Bergognone, e una maggiore semplicità stilistica sul lato sinistro. Un tempo si sviluppava attraverso l'ex convento dominicano, ora suddiviso tra Museo Diocesano e Museo di Sant'Eustorgio.

Come anticipato nella basilica è presente una cappella dedicata ai Re Magi, dove spicca l'antico sarcofago e una singolare finestrella alla base con grate che anticamente, forse, servivano per mostrare le reliquie. Proseguendo nel cammino ci si imbatte nell'altare, con al fianco una vetrata in grado di gettare un raggio di luce proprio dove sorge l'antica struttura di una necropoli paleocristiana. Un ritrovamento di ben diciassette secoli fa con più di cento tombe, un interessante museo dedicato agli scavi e una ricostruzione dei ruoli e delle figure sepolte, tra queste anche quella di un misterioso esorcista.

La Madonna con le corna e San Pietro martire

San Pietro Martire

All'interno della stessa chiesa si può ammirare la cappella Portinari, esempio di rinascimento lombardo e che rimanda allo stile di Filippo Brunelleschi. L'atmosfera intima e cupa che traspare dalla basilica svanisce all'interno della cappella, in particolare grazie alla presenza di affreschi, dipinti, fregi e di una cupola ricoperta da scaglie colorate, cromatismi che ricreano l'arcobaleno. È uno spazio luminoso, elegante ed equilibrato dal punto di vista artistico e architettonico, commissionato da Pigello Portinari e che custodisce la tomba di San Pietro Martire. Contenuta all'interno di una struttura ad arca in puro stile gotico, realizzata da Giovanni di Balduccio, impreziosita da statue e riproduzioni dei miracoli compiuti dal santo. Secondo la narrazione lo spazio era troppo esiguo per contenerne il corpo che, così, fu decapitato. La testa venne portata a casa dall'arcivescovo Giovanni Visconti, che dal quel momento iniziò a soffrire di una forte emicrania, tanto che finì per ricongiungere l'urna con il corpo. Per questo San Pietro Martire è considerato il protettore dalle emicranie, basta sfregare un fazzoletto contro la sua tomba per poi passarlo sul proprio capo.

All'interno della stessa cappella sono presenti molti affreschi dove la figura della Madonna è protagonista, non a caso lo stesso santo era un grande promotore della figura della Vergine. Nei tanti dipinti San Pietro è molto presente in veste di predicatore, esorcista, taumaturgo e martire. Ma agli occhi più attenti non sfuggirà di certo un'opera che narra di una falsa Madonna, ovvero di un mago eretico che aveva assunto le vesti della Vergine Maria dimenticando però di nascondere le corna. Secondo la leggenda il frate, scoperto l'inganno, riuscì a scacciare la figura demoniaca grazie all'eucarestia.

La basilica di Sant'Eustorgio merita una visita attenta, per un'immersione rispettosa all'interno del luogo e della sua storia così unica.

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