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Sardegna, la magia del borgo colorato di Bosa

Coloratissimo borgo nella zona occidentale del centro nord delle Sardegna, Bosa è una location affascinante ricca di storia e curiosità

Sardegna, la magia del borgo colorato di Bosa

Bosa, parte integrante della provincia sarda di Oristano, rientra nell'Unione di comuni della Planargia e del Montiferru Occidentale e nel vasto territorio del Logudoro, dove è diffuso il sardo logudorese. Il territorio è caratterizzato dalla presenza del fiume Temo, l'unico navigabile della stessa regione, che definisce la fisionomia del borgo con la presenza del Ponte Vecchio. Bosa sorge lungo un'area molto ricca di rocce vulcaniche di varia tipologia, in grado di estendersi fino alla costa, dove sono presenti grotte naturali e miniere. Inoltre si affaccia graziosamente sul mare cristallino della Sardegna, protetta e abbracciata da un'area montuosa e collinare dominata dal castello dei Malaspina, un luogo magico e da scoprire.

Bosa, il borgo romantico tra natura e storia

Bosa scorcio

Il territorio di Bosa è caratterizzato da una natura rigogliosa, habitat preferito da molta della fauna locale come il grifone, la tartaruga marina caretta, il cinghiale sardo, la foca monaca ma anche il corallo e l'anemone gioiello. Un luogo abitato fin dalla preistoria e che deve il suo nome alla fisionomia del territorio che ricorda un catino, mentre secondo altri rimanda alla parola foce. Il borgo ha visto il passaggio dei Fenici e dei Romani che utilizzarono come approdo la foce del fiume stesso. Gli arabi e le loro incursioni hanno segnato tutto il periodo medievale, caratterizzato anche dalla nascita della chiesa di San Pietro e del castello dei Malaspina, che divenne meta migratoria della cittadinanza locale che era alla ricerca di protezione dalle incursioni.

In seguito divenne luogo di contesa tra gli Aragonesi e gli Arborea, che trasformarono il borgo per metà feudo e per metà comune retto da statuti. Solo durante il periodo di Filippo II di Spagna, Bosa, venne svincolata e acquistata dallo stesso, liberandola dai debiti e trasformandola in una città regia che passò di mano sotto i vari domini spagnoli. Venne poi il periodo austriaco, quello dei Savoia fino al Regno d'Italia, concomitante con un aumento demografico della cittadina, anche grazie all'avvio di attività legate alla concia delle pelli. Vennero migliorate molte delle infrastrutture presenti, con l'aggiunta di nuove costruzioni e l'ampliamento del porto. Bosa conserva ancora oggi la fisionomia di un tempo, in parte inalterata, come il carattere dei suoi abitanti. Nonostante l'interesse turistico, è un borgo riservato e per questo godibile nella sua originalità.

Bosa, cosa vedere e cosa visitare

Bosa, fiume

Osservando da lontano Bosa appare come una cartolina colorata e vivace, grazie alle facciate delle sue abitazioni dipinte con tonalità pastello e calde. Si sviluppa lungo il fiume Temo e sembra comodamente accoccolata ai piedi della collina, ben protetta dal Castello Malaspina. Lungo la foce del fiume si sviluppa Bosa Marina, vera zona turistica dell'area e che permette al borgo di preservare la pace di sempre. Nonostante non sia così estesa la cittadina offre un percorso culturale davvero interessante, a partire dal castello con il solo scheletro e le mura, oltre all'adiacente Chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos. Bosa ospita anche la chiesa romanica più antica della Sardegna, la Cattedrale di San Pietro Extramuros, e la cattedrale dell'Immacolata in stile roccocò, conosciuta come il duomo della cittadina.

Tra i maggiori luoghi di attrazioni Bosa vanta l'antico ponte Vecchio, ora affiancato da alcune strutture più recenti, oltre al Museo Casa Deriu sviluppato su tre piani dedicati al filet bosano, agli arredi originari del palazzo e all'artista Melkiorre Melis. Senza dimenticare il Museo delle Conce, incentrato sull'antica e predominante attività commerciale di un tempo, situato all'interno delle stesse strutture dove si praticava il lavoro del pellame. Bosa è un luogo magico, cristallizzato nel tempo, in grado di proteggere e preservare le bellezze e le strutture passate. Degne di nota anche le tante tradizioni culinarie, legate alle stessa Sardegna, e al folclore ben rappresentato dal carnevale con le mascherate di s'Attitidu e di Gioltzi.

Un luogo che è anche sito di interesse naturale, per la sua ricca flora e fauna, con aree archeologiche, ex zone minerarie e meravigliose spiagge quali Bosa Marina, Turas e Pedras nieddas con le sue spiaggette di sabbia nera.

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