Cultura e Spettacoli

Il maledetto toscano torna a Prato con "Malaparte. Arcitaliano nel mondo"

Il maledetto toscano torna in patria con la mostra Malaparte. Arcitaliano nel mondo. L'esposizione, ideata e organizzata dalla Fondazione biblioteca di via Senato e dal Comune di Prato, sarà al Museo del Tessuto, in via Santa Chiara 24, dal 6 novembre al 30 gennaio 2011

Il maledetto toscano torna a Prato 
con "Malaparte. Arcitaliano nel mondo"

Prato - Malaparte torna a Prato. Con la mostra Malaparte. Arcitaliano nel mondo torna a casa Kurt Erich Suckert e viene, finalmente,resa giustizia alla figura di questo intellettuale atipico di origine italo-tedesca tanto fiero di essere un "maledetto toscano". Sarà così esposta per la prima volta a Prato una parte dell’Archivio Malaparte che gli eredi vendettero nel febbraio 2009 alla Fondazione Biblioteca di via Senato a Milano, luogo natale della madre di Malaparte.

Una vita tra le lettere e sopra le righe Scrittore, giornalista, fotografo, regista, Curzio Malaparte disprezzò sempre ogni forma di ipocrisia, rimanendo per tutta la vita un "esteta armato" come lo definisce Maurizio Serra nel catalogo della mostra. Fece 16 duelli all’arma bianca, di cui uno con Pietro Nenni, si iscrisse al Partito Fascista nel 1922, ma fu anche amico di Piero Gobetti e Palmiro Togliatti, e grande ammiratore di Mao Tse-Tung. Attraverso circa 300 documenti tra lettere, fotografie e manoscritti la mostra ricostruisce non solo la sua biografia personale, ma anche la storia dell’Italia nei primi decenni del Novecento.

A Prato fino alla fine di gennaio L’esposizione è ideata e organizzata dalla Fondazione Biblioteca di via Senato di Milano e dal Comune di Prato e sarà al Museo del Tessuto, in via Santa Chiara 24, dal 6 novembre al 30 gennaio 2011.

Molte le iniziative collaterali, tra cui la proiezione del film ’Il Cristo proibitò, girato da Curzio Malaparte nel 1951, e un omaggio alla sua collaborazione con Ardengo Soffici per La Fanciulla del West di Puccini nella storica messa in scena del Teatro Comunale di Firenze del giugno del 1954, di cui Malaparte curò la regia.

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