Economia

Il manager del futuro: tutto cuore e coraggio

L'approfondimento, la crisi come opportunità: "Il manager capace coglie le opportunità disponibili ed è dotato di una capacità di visione ottimistica propria. La crisi c’è, ma in questo momento i duri cominciano a giocare" spiega il professo Mario Mazzoleni, docente di economia aziendale

Il manager del futuro: 
tutto cuore e coraggio

Milano - Chi lo dice che non si può trarre vantaggio dalla crisi? "I momenti di crisi – spiega il professor Mario Mazzoleni -, sono quelli in cui si giocano le partite più grandi e importanti". Un invito al cauto ottimismo e allo "studio". Certo, perché solo attraverso conoscenza, esperienza e una punta di coraggio, si può scommettere, e vincere, giocando sull’orlo di un precipizio. "Solo chi riesce a immaginare l’innovazione e a sparigliare le carte può sopravvivere", prosegue Mazzoleni, docente di Economia Aziendale all’Università di Brescia e presidente della Hipe, una società nata per sostenere e sviluppare le piccole e medie imprese. Quello delle pmi, più del 90 per cento delle imprese sparse per lo Stivale, è un termometro sensibilissimo dello stato di salute del settore industriale.

Manager all'avanguardia Cambia l’economia, cambia il mondo e si deve adeguare anche il manager. Per stare a galla e inventare il futuro. “Fino a pochi anni fa era impensabile che un manager avesse responsabilità di chiave imprenditoriale. Oggi ha un ruolo molto più vasto e impegnativo, con un maggior numero di responsabilità. Ora c’è una lettura generalista di questo ruolo, per un manager in grado di risolvere problemi a tutto tondo, al di là delle specifiche competenze tecniche”.

Se la crisi fosse un'opportunità?
Per il manager la crisi deve diventare una opportunità. “Questa è la vera sfida. Io ritengo che la vera forza manageriale sia quella di dare prospettive senza chiudersi in piagnistei o alimentare l’inerzia negativa. Il manager capace coglie le opportunità disponibili ed è dotato di una capacità di visione ottimistica propria del saggio e non di uno sprovveduto Don Chisciotte. La crisi c’è, ma in questo momento i duri cominciano a giocare”.

La metamorfosi del Viagra
Nessuna battaglia contro i mulini a vento ma un combinato disposto, sapiente, di razionalità e fantasia. Questa, per Mazzoleni, è la tavola su cui cavalcare la crisi. E di esempi ce ne sono a bizzeffe. “Ma ce n’è uno – sogghigna Mazzoleni -, che diverte molto miei alunni: quello del Viagra”. La prodigiosa pillola azzurra della Pfizer era nata, infatti, per scopi tricologici. Scende la pillola e crescono i capelli, questa era la speranza dei chimici. Ma al momento della sperimentazione, spiega Mazzoleni, i capelli non crescevano eppure i pazienti erano contenti ugualmente. Forse anche di più. Così è nato il Viagra. Frutto di un errore, trasformato in una scoperta rivoluzionaria. Innovare e saper cogliere anche l’innovazione diversa dal previsto. Un’altra qualità da mettere nella valigia del manager che intende infilarsi nella tempesta. Insieme al cuore, aggiunge Mazzoleni. Non si direbbe, ma al manager serve anche quello.

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e tenuti dal professor Mario Mazzoleni, questa volta si svolgerà a Brescia, promosso dall’Associazione Industriale Bresciana, e sarà dedicato all'"Etica, Lavoro, Finanza per coniare un’innovativa visione d’impresa!".

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