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La marea nera in vista delle coste americane "Ci vorranno tre mesi per fermare la perdita"

Cresce l’allarme per la marea nera nel Golfo del Messico che minaccia le coste degli Stati Uniti. Nella piattaforma della Bp affondata scoperta una terza falla sottomarina e ora la fuoriuscita di greggio è di 5mila barili al giorno. In America ispezioni su tutte le piattaforme.Tutte le specie a rischio

La marea nera in vista delle coste americane "Ci vorranno tre mesi per fermare la perdita"

Washington - Cresce l’allarme per la marea nera nel Golfo del Messico che minaccia le coste degli Stati Uniti. Nella piattaforma della Bp affondata nel Golfo del Messico è stata scoperta una terza falla sottomarina e ora la fuoriuscita di greggio è di 5mila barili al giorno, cinque volte in più di quella che era stata precedentemente stimata. E secondo la Guardia costiera statunitense la macchia arriverà domani sulle coste americane: "Ci vorranno almeno tre mesi per fermare le perdite". Il governatore della Lousiana ha decretato lo stato di emergenza per la marea nera nel Golfo del Messico.

La minaccia della "chiazza nera" La chiazza di petrolio, estesa lungo un fronte di 160 chilometri per 70 di ampiezza, si muove verso la Louisiana e minaccia New Orleans. I robot sottomarini non sono riusciti a tamponare le falle e non è stato risolutivo l’intervento di ieri delle squadre speciali che hanno proceduto a un "incendio controllato" di chiazze di greggio. Già nella serata di oggi dovrebbero arrivare in Louisiana le prime chiazze di petrolio, che riportano alla mente le immagini del disastro provocato dalla Exxon Valdes in Alaska nel 1989. British Petroleum ha accettato l’aiuto offerto dal Pentagono. "Accettiamo aiuti da chiunque, non importa da dove arrivino le proposte", ha detto alla NBC Doug Suttles, capo delle operazioni di trivellazione della Bp.

Il dossier sull'emergenza Il dossier sull’emergenza in corso è arrivato sul tavolo del presidente americano, Barack Obama, che gli ha dedicato una ventina di minuti all’inizio del suo briefing allo Studio Ovale La Bp, che ha ammesso di aver trovato una terza falla a una profondità di 1.550 metri, ha contestato gli ultimi dati sulla quantità di fuoriuscita di greggio. "C’è una leggera divergenza d’opinione", ha detto un portavoce, confermando le stime precedenti, di una fuoriscita di mille barili al giorno. Il governatore della Louisiana, Bobby Jindal, ha chiesto fondi supplementari al dipartimento per la Sicurezza interna di Janet Napolitano. "L’ho fatto - ha spiegato - dopo la notizia che una parte della chiazza, sospinta dai venti, si abbatterà sulle coste prima del previsto", giacchè si trova ormai a 26 chilometri di distanza.

Le misure adottate Come prima misura sono state posizionate 30 chilometri di barriere gonfiabili, ma Jindal ne chiede altre. L’intervento condotto ieri dalle squadre di soccorso è consistito nell’isolare porzioni della chiazza e appiccarvi fuoco. L’operazione continuerà anche nei prossimi giorni, sebbene questa procedura presenti gravi pericoli per l’ambiente. Charlie Henry, uno dei coordinatori scientifici del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Admnistration), ha detto che è estremamente probabile che i forti venti da sud-est spingano il petrolio dentro il delta del Mississippi. Se il greggio sarà sospinto nelle paludi della Louisiana, ripulirlo sarà praticamente impossibile: un disastro per le riserve naturali. Due cooperative di pescatori di gamberetti della Louisiana hanno intrapreso una «class action» contro i gestori della piattaforma petrolifera e hanno chiesto danni per almeno 5 miliardi di dollari.

Controlli su tutte le piattaforme Gli Stati Uniti hanno ordinato ispezioni su tutte le piattaforme nel Golfo del Messico.

Il ministro dell’interno Ken Salazar, che si trova in Louisiana, ha incontrato i vertici delle società petrolifere che operano off-shore.

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