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Messico, la polizia uccide il numero uno dei «narcos»

Arturo Bertran Leyva, noto come «il capo dei capi» del narcotraffico, è stato ucciso con altri quattro complici in un'operazione cui hanno partecipato 200 militari

Arturo Beltran Leyva, conosciuto come il «capo dei capi» del traffico di droga in Messico, è stato ucciso insieme ad altri quattro trafficanti in uno scontro a fuoco con le forze armate messicane a Cuernavaca, a sud della capitale. Il presidente messicano, Felipe Calderòn, ha confermato la morte del boss con una dichiarazione da Copenaghen, dove si trova per seguire il vertice Onu sul clima. La sua uccisione, ha detto, «è la prova che la giustizia dello Stato prevale sui criminali, si tratta di un'azione molto, molto importante, di un colpo decisivo, dal momento che Leyva era uno dei tre criminali più ricercati».
L'uomo era il capo del cartello di Beltran Leyva, uno dei gruppi di trafficanti più potenti e violenti di tutto il Messico. Il governo messicano aveva messo una taglia di 2,1 milioni di dollari sulla sua testa. Per un ufficiale della Marina messicana testimone del conflitto a fuoco tra il trafficante e le forze dell'ordine, la battaglia è stata «intensa».

Per l'operazione sono state mobilitate oltre 200 unità delle forze armate messicane. Tre soldati sono rimasti feriti da schegge di granate. La guerra tra cartelli della droga in Messico ha provocato oltre 14mila vittime dal 2006 a oggi.

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