Meteo e clima

Clima: ecco le sei regioni italiane a rischio eventi estremi

Questa prima parte del 2023 ha visto più che raddoppiati gli eventi climatici estremi rispetto ai primi mesi del 2022: ecco dove sono stati più frequenti e l'allarme di Legambiente

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È soprattutto nelle ultime settimane che abbiamo documentato le bizzarrìe di un clima profondamente cambiato con eventi meteorologici estremi praticamente in ogni periodo dell'anno, siano essi ondate di calore o alluvioni. Come ben sappiamo, l'Italia esce in ginocchio dalle svariate ondate di maltempo che hanno colpito tutte le regioni accanendosi in particolar modo sull'Emilia-Romagna con intere zone rimaste sott'acqua per giorni e giorni. Un Report dell'Osservatorio Città Clima di Legambiente ci dice quali sono le aree maggiormente a rischio del nostro Paese.

Allarme clima: ecco dove

Non è di certo un caso se al primo posto in Italia per eventi estremi quest'anno c'è l'Emilia-Romagna (ben 36 da gennaio), seguita dalla Sicilia (15), Piemonte (10), Lazio, Lombardia e Toscana con otto eventi di fortissimo maltempo. E il trend nel nostro Paese è in crescita visto che nei primi cinque mesi di quest'anno sono stati addirittura del +135% rispetto a quelli registrati nei primi cinque mesi del 2022 (122 contro 52). Sono gli allagamenti gli eventi che si verificano con maggiore frequenza, in pratica il doppio dei primi cinque mesi del 2022 (30 a 16), si sale dell'87,5%.

Il caso Emilia-Romagna

Ma perché, ad esempio, l'Emilia-Romagna è stata così duramente colpita da una doppia alluvione a distanza di una settimana? Come abbiamo visto sul Giornale.it, gli esperti hanno spiegato che si è creato un mix tra vari fattori: lo sbarramento appenninico che ha fatto da "stau", ossia ha intrappolato le nubi facendo scaricare ingenti quantità d'acqua in pochissimo tempo e in porzioni di territorio relativamente piccole per la particolare configurazione del ciclone mediterraneo; la neve sui monti (era maggio) ancora presente che si è fusa con le forti precipitazioni e i terreni secchi per la mancanza di piogge dei mesi precedenti che non hanno assorbito, in tempo utile, gran parte dell'acqua caduta dal cielo. Nelle altre regioni è piovuto tanto, certamente, con nubifragi e allagamenti ma senza l'alluvione emiliano-romagnola soprattutto perché, per fortuna, non si sono create le dinamiche atmosferiche e tutti gli incastri di cui abbiamo appena parlato.

"Invertire la rotta"

"La fotografia scattata dal nostro Osservatorio Città Clima sugli eventi climatici estremi parla chiaro - ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – bisogna invertire al più presto la rotta. L’alluvione che ha colpito nelle scorse settimane l’Emilia-Romagna e le Marche, ma anche le violente piogge che si sono abbattute in questi ultimi giorni in Sardegna e in altre regioni d’Italia sono l’ennesima dimostrazione di quanto la crisi climatica stia accelerando il passo causando ingenti danni all’ambiente, all’economia del Paese, e perdite di vite umane".

Secondo Legambiente, si dovrebbe accelerare il passo su tre tematiche ritenute fondamentali: l'aggiornamento del Pniec (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) che l’Italia, assieme agli altri Stati Ue, aggiornerà entro la fine di giugno; la legge sul consumo del suolo e lo sblocco delle risorse finanziarie da investire su energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. Per affrontare il tema della crisi climatica "serve una decisa volontà politica con interventi concreti non più rimandabili per riparare gli errori del passato come ad esempio tombare i fiumi, costruire in aree non idonee o in prossimità dei corsi d’acqua…" conclude Legambiente.

Come abbiamo visto sul Giornale.

it, dopo un mese di maggio e una prima parte di giugno da record per quanto riguarda le precipitazioni, una pausa decisa arriverà già da questo fine settimana con l'estate che salirà in cattedra e il primo, vero, caldo di stagione.

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