Coronavirus

La battaglia finale per Milano Fiera, altri 104 posti in arrivo

Indicatori positivi, resta ansia sui dati della metropoli. La telefonata di Mattarella a Fontana: "Ci ha incitato"

La battaglia finale per Milano Fiera, altri 104 posti in arrivo

La battaglia finale sarà su Milano. E la Regione si prepara ad affrontarla continuando ad approntare nuovi posti letto. Saranno 104 quelli consegnati in Fiera per Pasqua, o al massimo entro lunedì, mentre a Bergamo i primi pazienti sono entrati già due giorni fa nell'ospedale allestito in Fiera da alpini, Protezione civile regionale e artigiani locali.

Gli indicatori generali sono positivi in Lombardia. «Quello di Milano tra le province è l'unico dato rilevante» ha osservato ieri l'assessore Giulio Gallera dando conto dei numeri delle ultime 24 ore. A Milano metropoli, in tutto, sono risultate positive al coronavirus 11.787 persone, 249 i nuovi casi. In città il numero sale di 99 casi: un rallentamento rispetto ai +112 precedenti. Gli ultimi dati confermano che la Lombardia potrebbe essere arrivata all'apice del contagio imboccando la discesa. «C'è una buona notizia legata ai numeri che sono in costante, leggero miglioramento» ha ammesso il governatore Attilio Fontana, facendo il punto della situazione. «L'ospedale della Fiera è partito - ha confermato - era stato previsto in un momento di grande tensione, adesso grazie al cielo le cose vanno meglio». Con questa minor pressione (-38 i ricoveri in terapia intensiva) tutti gli ospedali si stanno riorganizzando, e al centro milanese toccherà proprio il compito di assecondare questo alleggerimento, permettendo alle strutture territoriali di tornare alla normalità. Inoltre, il più grande centro di terapia intensiva d'Italia resterà a disposizione della città e del Paese, nella malaugurata ipotesi in cui dovesse servire.

Ma adesso è presto per parlarne. «Siamo ancora nel pieno della battaglia che stiamo combattendo», ha avvertito il presidente della Regione a «Mattino Cinque». E la battaglia - appunto - è soprattutto a Milano, «l'unica città in cui la discesa è meno forte che altrove - ha ammesso il governatore - forse perché l'ondata qui è arrivata più tardi. Ma forse anche perché in questa gestione abbiamo lasciato per un periodo troppo lungo che non venissero dati messaggi chiari ai nostri cittadini». Velata allusione al sindaco Beppe Sala e alla affrettata campagna del Pd per «ripartire». Ieri però non è stato un giorni di polemiche. Fontana ha teso la mano a Sala: «Col sindaco di Milano c'è un rapporto di collaborazione - ha garantito - anzi oggi (ieri, ndr) mi ha anche sostituito in una riunione in cui ha portato il mio punto di vista. Siamo nelle stesse condizioni». Segnali di pace anche verso il premier Giuseppe Conte. «Abbiamo sempre ottimi rapporti rilassati - ha sottolineato il presidente della Regione - se su qualche cosa non abbiamo la stessa opinione credo che la democrazia sia anche questo». E lunedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Pirellone.

«Mi ha chiamato - ha rivelato Fontana ai microfoni di Sky TG 24 - mi ha incitato e si è complimentato per quello che stiamo facendo».

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