Cronaca locale

"Come cartone...": perché è bruciato il grattacielo a Milano?

Proseguono le indagini per capire le origini dell'incendio della torre del Moro di Milano: diverse le ipotesi sul tavolo degli inquirenti

"Come cartone...": perché è bruciato il grattacielo a Milano?

Proseguono le indagini a Milano per scoprire le cause dell'incendio che nel pomeriggio di ieri ha divorato la torre dei Moro in via Antonini, nella periferia sud di Milano. L'incendio è divampato dal quindicesimo piano del grattacielo e in pochi minuti ha avvolto l'intero palazzo, coinvolgendo anche uno dei palazzi vicini. Fortunatamente non ci sono state vittime e nemmeno feriti tra gli occupanti del palazzo, che sono stati interamente evacuati. Gli investigatori hanno acquisito un video amatoriale di 25 secondi, che è stato girato da uno dei residenti di un edificio vicino nel momento in cui è scoppiato l'incendio.

Gli investigatori considerano molto importante quel video, in cui si vede una spessa nube di fumo nero che esce da un balcone del 15° piano del palazzo. Pochi secondi dopo, come si evince dalle immagini, le fiamme hanno iniziato a uscire dall'abitazione per alimentarsi con l'ossigeno esterno, iniziando a coinvolgere nell'incendio anche il rivestimento esterno del grattacielo. Questi frame sono sotto l'occhio attento degli inquirenti, che probabilmente hanno individuato il punto d'origine dell'incendio. Dal video acquisito dagli investigatori pare che le fiamme siano divampate da un'area che potrebbe coincidere con la parete, interna o esterna, dell'appartamento.

Nonostante non ci siano ancora certezze, una delle ipotesi percorse dagli investigatori è che possa esserci il malfunzionamento di un condizionatore o, comunque, di un apparecchio elettronico alla base dell'incendio. Dalle prime indiscrezioni sembra che quell'appartamento non fosse in quel momento occupato e lo si evince anche dal fatto che, nonostante le fiamme che escono dal balcone, non si vedono movimenti e non si sentono urla. Se questo dettaglio venisse confermato, sarebbe da escludere l'ipotesi di un barbecue dimenticato acceso.

Fino a che i vigili del fuoco e gli investigatori non effettueranno un sopralluogo nell'edificio non sarà possibile avere maggiori riscontri. Il sopralluogo sarà possibile solo dopo che verranno spenti gli ultimi focolai che, a distanza di 24 ore, non si erano ancora estinti. L'andamento dell'incendio è stato inusuale anche per i vigili del fuoco, che non si aspettavano che le fiamme scendessero verso il basso, come hanno dichiarato al Corriere della sera: "Quando siamo arrivati l’incendio aveva un andamento normale, ossia dal 15esimo piano verso l’alto. Quando la prima squadra è entrata la torre è subito stata avvolta dalle fiamme e l’incendio è sceso verso il basso in modo innaturale, a testimonianza che ha trovato nel rivestimento non solo materiale non ignifugo ma anche combustibile in grado di estendere il rogo rapidamente".

La facciata del palazzo, da quanto ha riferito l'amministratore dello stabile, era stata realizzata con lastre di alucobond, un materiale definito dall'azienda produttrice come "costituito da due lamiere esterne di alluminio e un nucleo di sostanze minerali difficilmente infiammabili o ignifughe". Come dimostrano le immagini girate in quei minuti, ma anche le testimonianze dei presenti, le lastre del rivestimento si staccavano e cadevano "come se fossero di cartone".

Il calore, quindi, avrebbe sciolto il rivestimento esterno dell'appartamento al 15esimo piano che, colando sulla facciata, avrebbe alimentato l'incendio, avvolgendo tutto il palazzo in appena 15 minuti. Il grattacielo è stato ultimato nel 2011 e all'epoca la normativa in tema di sicurezza sulle facciate dei palazzi, fanno notare gli inquirenti, era meno stringente rispetto a quella attuale. Fonti investigative riferiscono che la diffusione delle fiamme è stata agevolata dal malfunzionamento del sistema antincendio.

Le bocchette, secondo quanto si apprende, si sono attivate correttamente fino al quinto piano del palazzo, non hanno funzionato dal quinto al decimo piano e hanno funzionato in parte nei piani superiori. Le scale del palazzo hanno invece permesso alle persone di evacuare il palazzo in sicurezza, perché costruite nel rispetto delle norme antincendio e antifumo.

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