Cronaca locale

"Forse l'ha mangiato". Sventrato da un uomo: l'orrore sul cigno del Parco Nord

Brutus, il cigno conosciuto da tutti nel Parco nord, è stato brutalmente ucciso, sventrato da un uomo che forse lo ha ammazzato per mangiarlo. L'omicida è stato ripreso dalle telecamere

"Forse l'ha mangiato". Sventrato da un uomo: l'orrore sul cigno del Parco Nord

Il cigno più famoso del Parco Nord, Brutus, è stato brutalmente ammazzato nella notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 luglio. Verso le 3.30 l’animale è stato preso e ucciso da un uomo che l'ha infine sventrato. Tutta la terribile scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza installate nel Parco. Dai filmati, che sono stati requisiti dalle forze dell’ordine, partiranno le indagini per individuare il responsabile di un tale gesto. Le guardie ecologiche volontarie e i guardiaparco si sono accorti la mattina seguente che Brutus non era nel laghetto. Il cigno è stato poi trovato in mezzo all’erba, o almeno ciò che rimaneva di lui, un ammasso di piume bianche. Il resto del corpo sarebbe stato portato chissà dove da colui che ha ucciso il povero animale, e che è stato immortalato dalle telecamere.

L'orrore su Brutus

Il nome Brutus era stato dato al cigno a causa del carattere a volte difficile che hanno questi bellissimi animali. Tutti lo conoscevano, viveva infatti nel parco fin dal 2015, anno in cui era stato creato lo spazio verde divenuto poi la sua casa, ed era abituato al contatto con le persone. Proprio questo può essere stato per lui fatale. Nel filmato si vede l’uomo che avvicina Brutus, che non cerca di scappare, e lo prende per il collo, lo uccide e poi lo sventra, estraendo dal suo corpo la carne e le viscere. Una delle ipotesi è che il cigno sia stato brutalmente ucciso per essere mangiato.

Marzio Marzorati, presidente del Parco Nord Milano, ha così commentato la notizia: “Siamo sconvolti da questo accadimento e particolarmente avviliti dalla morte di Brutus, un animale selvatico amato da tutti i frequentatori del Parco. È una brutale violenza inammissibile che non possiamo assolutamente tollerare perché un atto grave contro un essere vivente. In queste ore stiamo ricevendo moltissimi messaggi sui social da persone preoccupate, tristi e anche arrabbiate per quanto successo al nostro amato cigno, questo è un segnale di sensibilità e solidarietà da parte di tutta la comunità che apprezziamo". Marzorati ha poi aggiunto che da adesso ci sarà ancora più attenzione nel vigilare e che sarà fatto di tutto per riuscire a identificare e punire la persona che ha commesso questo reato. Ha inoltre ringraziato i guardiaparco e le Guardie ecologiche volontarie per la loro opera, sottolineando che verrà intensificato il lavoro di vigilanza e chiedendo a tutti i frequentatori di collaborare nella tutela della biodiversità del Parco.

"Non ci sono parole di fronte a persone che osano 'violentare' la natura in questo modo. Brutus è stato il Re incontrastato del lago di Niguarda e noi tutti lo ricorderemo così", ha affermato Erminio Capelloni, responsabile delle Guardie ecologiche volontarie. La guardiaparco Daniela Mesisina ha spiegato:"Stiamo finendo di visionare le immagini registrate questa notte. Al momento è stato identificato un soggetto, che deve essere ulteriormente indagato. Stiamo procedendo con la notizia di reato, per uccisione di fauna selvatica".

I social

Sui social, in moltissimi hanno voluto ricordare Brutus, che era ormai diventato la mascotte del Parco Nord. Tante le foto postate che ritraggono il candido animale nel suo habitat naturale, al quale è stato strappato in una calda notte estiva. Anche Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Forza Italia, ha raccontato il brutale episodio sulla sua pagina Facebook, asserendo di aver già contattato i vertici del Parco Nord per individuare il responsabile.

Nel pomeriggio di ieri Mirko Mazzali, assessore alla sicurezza del Municipio 9, ha scritto su Facebook: "A me piace pensare che non sia stato un essere umano ad uccidere il cigno del lago di Niguarda. Era un cigno che tutti coloro che erano stati almeno una volta al laghetto avevano visto, anzi ammirato. Qui non si tratta di essere garantisti, la persona che lo ha ucciso, se è stata una persona, ha dimostrato di non essere degno di essere chiamato persona. Bisognerà fare tutti i passaggi giuridici necessari affinché se condannato, risarcisca il danno causato al città e al municipio". Tutti i commenti affidati al web terminano con la stessa frase:"Ciao Brutus riposa in pace".

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