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Il Ministero: "Gli autovelox non siano tassa occulta"

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Il Ministero: "Gli autovelox non siano tassa occulta"

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L'assessore alla Sicurezza Marco Granelli scivola sui social. Sulla sua pagina facebook, parlando della necessità dell'installazione di autovelox, in particolare sul ponte della Ghisolfa, sostiene che d'ora in poi sarà necessaria l'autorizzazione preventiva della Prefettura. «Purtroppo il Governo vuole limitare questi controlli, mettendo paletti e difficoltà, togliendo autonomia ai Comuni. In futuro questi controlli si potranno fare solo se programmati e richiesti ad una commissione in Prefettura - scrive -. Sempre più burocrazia, così i vigili anziché metterli in strada li dovremmo mandare a fare commissioni e chiedere permessi, fare carte». Peccato che le cose stiano già così: i comuni devono concordare con la Prefettura l'ubicazione e l'opportunità degli occhi elettronici per rilevare l'eccesso di velocità sui grandi viali. Ma l'assessore alla Sicurezza ed ex titolare alla Mobilità non lo sa.

A bacchettarlo, ci pensa una nota del Ministero per le infrastrutture: «L'assessore alla Sicurezza del Comune afferma che in futuro gli autovelox potranno essere installati solo con la condivisione della prefettura: questa procedura è già vigente oggi, e chi ha governato il Paese quasi ininterrottamente negli ultimi dieci anni non ha pensato di cambiare la norma. È vero, invece, che il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini ha voluto fortemente un aggiornamento del Codice della Strada che consentirà maggiori controlli per prevenire gli incidenti». Chiude la nota una caustica sentenza: «Si conferma che l'orientamento del Mit è evitare che gli autovelox siano una tassa occulta.

I rilevatori della velocità devono essere un prezioso strumento per prevenire incidenti, non un modo per fare cassa».

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