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L'ultima stretta di Elon Musk: far pagare a tutti l'account di X

Il proprietario della piattaforma ha annunciato questa intenzione durante il suo incontro con il primo ministro israeliano. Il tycoon ha approfittato del viaggio per difendersi dalle accuse di antisemitismo

L'ultima stretta di Elon Musk: far pagare a tutti l'account di X

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Canone mensile per tutti: la nuova idea di Elon Musk contro i bot

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Il social network X potrebbe introdurre un sistema di pagamento mensile per tutti gli utenti. Ad annunciarlo è stato il proprietario Elon Musk, durante la sua visita di lunedì 18 settembre al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo le stime fornite dal tycoon sudafricano, sarebbero oltre 550 milioni gli utenti coinvolti da questa misura.

Secondo il fondatore di Tesla motors e SpaceX, questo sarebbe l’unico modo di limitare la diffusione dei bot sulla piattaforma. Si tratta di account gestiti da programmi informatici, non da persone, che spesso e volentieri vengono utilizzati per amplificare e diffondere messaggi politici e commenti a sfondo razziale. “Un robot costa una frazione di centesimo, ma se qualcuno deve pagare anche pochi dollari, una cifra minima, il costo effettivo è molto alto”, ha spiegato Musk, sottolineando anche che servirebbe un metodo di pagamento diverso per ogni nuovo account. Questa tariffa si andrebbe ad aggiungere al denaro che già molti utenti pagano per avere la spunta blu del verificato sul loro profilo.

Oltre all’annuncio di questa nuova politica aziendale, durante l’incontro con Netanyahu il proprietario di X si è difeso dalle accuse di antisemitismo rivolte a lui e alla sua piattaforma dalla Anti-defamation league (Adl), un’organizzazione ebraica con sede negli Stati Uniti: “Ovviamente sono contro l’antisemitismo. La libertà di parola significa qualche volta dire qualcosa che non piace ad altri. Non promuoveremo i discorsi d’odio”. La sua affermazione è stata lodata dal primo ministro israeliano: “Spero riusciate a trovare nei confini del Primo Emendamento una modalità per combattere l’antisemitismo. Lo so che sei impegnato a farlo. Ritengo sia importante condannarlo”. Elon Musk è stato spesso criticato per le sue posizioni controverse. Poco prima del suo viaggio a Tel Aviv, il tycoon è stato attaccato per le sue parole contro il filantropo americano George Soros, accusato di “voler niente di meno della distruzione dell’Occidente” e di guidare l’invasione dei migranti a Lampedusa.

Anche Netanyahu ha sfruttato l’attenzione mediatica derivata dall'incontro per ribadire con forza le proprie posizioni, in particolare per quanto riguarda la controversa riforma giudiziaria che ha infiammato per mesi le piazze di Israele. “Alcuni dei manifestanti non conoscono quello per cui protestano e c’è uno sforzo concertato per far sì che non lo sappiano”, ha commentato il primo ministro, per cui il faccia a faccia con Musk è stato un’occasione importante per mettere a tacere i critici della riforma.

Secondo i suoi oppositori, infatti, essa avrebbe allontanato gli investitori dal Paese.

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