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iOS 17.5 c’è davvero. E ridisegna il mondo Apple

Rilasciata in beta, la versione iOS 17.5 rende i sistemi operativi di Apple meno chiusi. Un cambiamento epocale che il co-fondatore Steve Wozniak auspicava da tempo e che obbliga Apple a rivedere parte del proprio business

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Apple ha rilasciato la versione beta di iOS 17.5 che adegua in modo definitivo la gestione delle app al Digital Markets Act (DMA) europeo, che mira a regolamentare le attività dei giganti del tech evitando, tra le altre cose, che si creino monopoli od oligopoli. A pochi giorni dal rilascio ufficiale di iOS 17.4 che già apriva un po’ le porte alla possibilità di prelevare app da store diversi da quello ufficiale di Apple, il gigante di Cupertino fa un notevole passo avanti.

Apple si apre un po’ di più e lo fa per obbligo ma, seppure indirettamente, riemergono le parole del socio fondatore Steve Wozniak il quale, da oltre un decennio, sostiene che Steve Jobs sbagliasse a volere sistemi operativi troppo chiusi.

Perché iOS 17.5 è rivoluzionario

Con iOS 17.4 Apple ha cominciato ad aprirsi, lasciando agli utenti maggiori possibilità nella scelta del browser di default, dei circuiti di pagamento e nella scelta delle fonti da cui prelevare applicazioni.

Con iOS 17.5 sarà possibile prelevare applicazioni direttamente dai siti di chi le sviluppa, senza triangolazioni con uno o l’altro store. Può sembrare una sottigliezza ma, in realtà, è un’apertura epocale per un’azienda – Apple – che storicamente accentra qualsiasi tipo di attività possa essere svolta con i dispositivi e con i sistemi operativi che produce e sviluppa.

La nuova versione del sistema operativo per gli iPhone è attualmente in fase di test e il rilascio definitivo, seppure imminente, non ha ancora una data certa. Questa apertura è anche un preludio a ciò che sarà iOS 18, il nuovo sistema operativo per iPhone che verrà presentato a giugno per poi essere distribuito a partire dal mese di settembre, orientato all’integrazione delle Intelligenze artificiali, all’inclusività e a una maggiore possibilità di personalizzazione dei dispositivi.

Il cambiamento in atto è enorme, e non soltanto dal punto di vista della distribuzione delle applicazioni.

Il giro d’affari dell’App Store

Secondo i dati resi disponibili da Apple, l’app economy nel 2022 ha generato una cifra d’affari di 1.100 miliardi di dollari (1.020 miliardi di euro) distribuendo il 90% degli introiti a chi sviluppa app e contribuendo a creare – a livello globale – 7,2 milioni di posti di lavoro (2,4 milioni nella sola Europa).

Ora, anche se solo in modo limitato all’Europa, Apple è costretta a fare a meno di introiti miliardari. Le app che verranno prelevate direttamente dai siti di chi le sviluppa non prevedono pagamenti indirizzati nelle casse dell’azienda di Cupertino la quale, probabilmente, si limiterà a richiedere il Core Technology Fee, ossia il versamento di 50 centesimi di euro l’anno per le app installate almeno un milione di volte.

Insieme al rilascio della beta di iOS 17.5, Apple ha fornito agli sviluppatori anche le versioni beta di iPadOS 17.5, watchOS 10.5, tvOS 17.5 e macOS Sonoma 14.5. Tutto il mondo Apple sta cambiando e l’azienda fondata da Steve Jobs è chiamata a fare cassa.

Aumentare i prezzi dei dispositivi è possibile, ma considerando i passi in avanti fatti dalla concorrenza può non essere una mossa scaltra (si pensi al Samsung Galaxy S24 che è un avversario temibile per Apple).

Più verosimilmente Apple creerà nuovi servizi a pagamento per chi usa dispositivi con la Mela, puntando sulla salute, sui servizi in streaming e sul gaming.

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