Mondo

In Bangladesh aumentano le violenze contro i cristiani

Due fratelli cattolici sono stati feriti in modo grave nella tarda mattinata di ieri a Dacca. La dinamica dell’aggressione è molto simile a quella avvenuta lo scorso 18 novembre al missionario italiano Piero Parolari

In Bangladesh aumentano le violenze contro i cristiani

Ancora violenze religiose in Bangladesh. Questa volta è toccato a due fratelli cattolici, feriti in modo grave nella tarda mattinata di ieri nella capitale del Paese. I due, Rajesh D’ Cruze e Ranjan D’ Cruze, si trovano in condizioni disperate presso il Medical College Hospital di Dacca.

La dinamica dell’aggressione non è ancora del tutto chiara. Ma secondo le prime ricostruzioni, i due fratelli sono stati avvicinati intorno alle 12 da diversi assalitori armati di pistole e coltelli, mentre erano nella zona di Mohakhli, uno dei quartieri più affollati della capitale.

L’attacco armato è molto simile a quello dello scorso 18 novembre al medico e sacerdote italiano Piero Parolari, avvenuto nella città di Dinajpur, a circa trecento chilometri a nord di Dacca. Il missionario del Pontificio istituto missioni estere (Pime), era stato attaccato da tre uomini armati mentre si stava recando al lavoro. Questa aggressione era stata subito rivendicata dagli uomini dello Stato Islamico. “Il crociato italiano Pietro Parolari che opera da anni in una campagna missionaria nel distretto di Dinajpur”, si leggeva nel comunicato diffuso dai tagliagole del Califfo, “è stato attaccato con diversi colpi sparati da una pistola con silenziatore che gli hanno provocato gravi lesioni”.

“Condanniamo senza riserve questo attacco efferato e chiediamo azioni immediate contro i colpevoli”, ha detto ad Asia News Nirmal Rozario, segretario generale della Bangladesh Christian Association (Bca). “Quest’anno ci sono stati numerosi episodi di violenza contro i cristiani. Vogliamo la giusta punizione per chi ha commesso questo crimine”. E ha lanciato un appello al governo: “Chiediamo di garantire giustizia e sicurezza per tutti”.

Sempre secondo quanto riferisce Asia News, nelle ultime settimane diversi cristiani sono stati minacciati di morte con una serie di lettere

e messaggi recapitati sul cellulare delle vittime designate, “colpevoli di essere stranieri o predicatori del Vangelo nel Paese”. Nelle minacce si consiglia loro di “mangiare finché possono, perché presto saranno uccisi”.

Commenti