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Caccia in volo e nuovo missile: Kim spinge l'escalation

Il nono lancio negli ultimi 20 giorni di Kim è arrivato un'ora dopo che almeno 10 aerei militari nordcoreani hanno effettuato manovre vicino al confine con il Sud, costringendo Seul a far decollare in risposta i suoi jet

Caccia in volo e nuovo missile: Kim spinge l'escalation

Nuove tensioni scuotono la penisola coreana. Una decina di aerei militari nordcoreani ha volato a sud della linea di ricognizione speciale fissata dalla Corea del Sud, sopra il confine tra le due Coree, in territorio nordcoreano. I vertici militari sudcoreani hanno anche riferito del lancio di un missile balistico non identificato da parte di Pyongyang verso il Mar del Giappone. Kim Jong Un ha dunque lanciato un nuovo doppio messaggio agli Stati Uniti.

L'escalation di Kim

Per quanto riguarda il test missilistico citato, si tratta del nono lancio effettuato dalla Corea del Nord di Kim Jong Un negli ultimi 20 giorni. Non sono fin qui emersi particolari, né sul tipo di missile né sui dati tecnici dell'ennesima prova di forza del governo nordcoreano. Certo è che l'allarme è arrivato un'ora dopo che almeno 10 aerei militari nordcoreani hanno effettuato manovre vicino al confine con il Sud, costringendo Seul a far decollare in risposta i suoi jet.

L'escalation va avanti ormai da giorni. Appena 24 ore fa il Nord ha lanciato due missili da crociera verso ovest supervisionati dal presidente Kim. Queste armi, hanno spiegato i media nordcoreani, erano equipaggiate per veicolare armi nucleari tattiche ed erano già state schierate nelle unità dell'esercito nordcoreano.

Pyongyang ha condotto recentemente test missilistici balistici che ha descritto come esercitazioni nucleari tattiche che simulavano l'eliminazione di aeroporti e strutture militari in tutta la Corea del Sud. I missili da crociera - che viaggiano ad altitudini molto inferiori rispetto ai missili balistici, rendendoli più difficili da rilevare e intercettare - hanno viaggiato per 2.000 chilometri sopra il mare prima di colpire i loro obiettivi, ha affermato l'agenzia di stampa centrale coreana.

La risposta di Seoul e Washington

Nei giorni scorsi l'ufficio presidenziale della Corea del Sud ha convocato una riunione del Consiglio nazionale di sicurezza dopo l'ultimo test missilistico dalla Corea del Nord e ha "condannato fermamente", il lancio come "una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e un atto che aumenta la tensione nella Penisola coreana e nella regione".

Nel frattempo, hanno ammesso i funzionari della Difesa sudcoreana, le forze armate di Seoul hanno perso il contatto con uno dei due missili balistici a corto raggio Atacm lanciati la scorsa settimana, in risposta ai recenti test balistici della Corea del Nord. Il 4 ottobre scorso l'Esercito sudcoreano ha lanciato due missili Atacm nel Mar del Giappone, e altrettanto hanno fatto le forze armate statunitensi in Corea, in segno di rappresaglia per il lancio da parte della Corea del Nord di un missile balistico a raggio intermedio sui cieli del Giappone Settentrionale.

Secondo quanto riferito, le forze sudcoreane hanno perso il contatto con uno dei due missili, che anzichè colpire il bersaglio simulato, si è inabissato in un punto imprecisato del Mar del Giappone.

Per la Difesa sudcoreana si tratta di un ulteriore smacco: sempre il 4 ottobre, infatti, l'Esercito sudcoreano aveva lanciato un missile balistico Hyunmoo-2C, che però si era schiantato ad appena un chilometro dal sito di lancio, e a soli 700 metri da una abitazione civile.

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