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Corea del Nord contro le sanzioni Onu: "La nostra vendetta sarà mille volte più grande"

La Corea del Nord commenta le sanzioni economiche decise dall'Onu: "Queste misure sono un odioso complotto degli Stati Uniti per isolare e soffocare Pyongyang"

Corea del Nord contro le sanzioni Onu: "La nostra vendetta sarà mille volte più grande"

Continua il botta e risposta tra la Corea del Nord e la comunità internazionale. Pyongyang denuncia le ultime sanzioni imposte dalle Nazioni Unite, sottolineando che violano la sua sovranità e fa sapere che adotterà "azioni giuste". Lo ha reso noto l'agenzia di stampa ufficiale Kcna. "Non c'è maggior errore per gli Stati Uniti - rilancia il regime di Kim Jong-un - che credere di essere al sicuro oltre oceano". Intanto il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, a margine del forum dell'Asean a Manila chiede alla Corea del Nord di fermare i suoi lanci missilistici come segnale della volontà di riprendere i negoziati sulla denuclearizzazione: "Sarebbe il miglior segnale che la Corea del Nord potesse inviare" per mostrare la volontà di dialogo, ha detto il capo della diplomazia americana. Tillerson ha poi aggiunto che l’inasprimento delle sanzioni contro Pyongyang è la prova che la comunità internazionale è unita contro la minaccia nucleare e balistica della Corea del Nord.

A conferma di questa unità d'intenti c'è la posizione della Cina, storico alleato di Pyongyang. Non solo Pechino ha preso le distanze, votando a favore delle sanzioni, ma si è detta molto preoccupata per ciò che sta avvenendo. La situazione sulla penisola coreana sta entrando in "una fase molto critica", ha detto a Manila il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. Pur ammettendo che le sanzioni sono state progettate "in modo efficiente per bloccare lo sviluppo di missili nucleari della Corea del Nord", ha ammonito che "sono necessarie, ma non l'obiettivo finale". "Lo scopo - secondo il ministro cinese - è quello di riportare la questione nucleare al tavolo dei negoziati, e cercare una soluzione definitiva per realizzare la denuclearizzazione della penisola e la stabilità a lungo termine attraverso i negoziati". Wang Yi ha sottolineato quindi che "dopo l'approvazione della risoluzione Onu, la situazione sulla penisola entrerà in una fase molto critica" per questo "invitiamo tutte le parti a riflettere e agire con responsabilità per prevenire tensioni".

Ieri c'è stato un colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente sudcoreana Moon Jae In. Secondo quanto ha comunicato la Casa Bianca, i due leader
hanno discusso le ultime sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord decise dopo il test del missile balistico intercontinentale del 28 luglio e hanno convenuto che la questione nucleare della penisola coreana è una "grave e crescente minaccia diretta agli Stati Uniti, alla Corea del Sud e al Giappone, come alla maggior parte dei paesi del mondo". "Appena terminata la telefonata con il presidente Moon.

Molto felice e impressionato del voto delle Nazioni Unite 15-0 sulle sanzioni della Corea del Nord", ha scritto Trump su Twitter.

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