Coronavirus

Il Covid ha "creato" 9 nuovi miliardari. Ecco chi sono

Oltre a fare emergere 9 nuovi miliardari, la pandemia ha anche determinato l'aumento delle ricchezze di alcuni paperoni già noti

Il Covid ha "creato" 9 nuovi miliardari. Ecco chi sono

La pandemia di Covid ha messo in ginocchio il mondo intero, sul piano sanitario ed economico, ma per pochi individui si è rivelata un'occasione per "diventare miliardari". Il flagello del coronavirus ha infatti creato ex novo, a livello globale, 9 miliardari e ha contestualmente reso ancora più ricchi alcuni paperoni storici e conclamati. A denunciare tale conseguenza della crisi sanitaria planetaria è stato giovedì, alla vigilia di un vertice sulla salute presenziato dai leader del G20, il gruppo The People's Vaccine Alliance, che è una rete di organizzazioni, tra cui Global Justice Now, Oxfam e UnAids, che si battono per l'abolizione dei brevetti sui vaccini. Tramite un comunicato, tale associazione ha appunto segnalato che, dall'inizio della pandemia di Covid, almeno 9 persone sono diventate di colpo nuovi miliardari, grazie soprattutto agli enormi profitti che stanno incamerando alcune società farmaceutiche grazie al monopolio dei vaccini anti-coronavirus.

Nel comunicato in questione, The People's Vaccine Alliance ha affermato: "I nuovi 9 miliardari hanno una ricchezza netta combinata di 19,3 miliardi di dollari (15,8 miliardi di euro), abbastanza per vaccinare completamente 1,3 volte tutte le persone nei Paesi a basso reddito". Finora, i Paesi poveri, a causa dell'enorme carenza di dosi disponibili, hanno ricevuto solo lo 0,2% della fornitura globale di vaccini, nonostante ospitino il 10% della popolazione mondiale. A provocare l'indignazione degli attivisti è stato soprattutto il fatto che quelle 9 persone, con l'infuriare della pandemia, hanno accumulato fortune stellari grazie a vaccini il cui sviluppo è stato finanziato in gran parte da governi e autorità pubbliche.

Nel dettaglio, i 9 nuovi super-ricchi affermatisi al tempo della pandemia sono Stephane Bancel, amministratore delegato dell'azienda Usa Moderna (con un patrimonio attuale di 4,3 miliardi di dollari), Ugur Sahin, a.d. e co-fondatore del gruppo tedesco BioNTech (con una fortuna accumulata pari a 4 miliardi di dollari), Timothy Springer, immunologo e fondatore di Moderna (2,2 miliardi di dollari), Noubar Afeyan, presidente di Moderna (1,9 miliardi di dollari), Juan Lopez Belmonte, presidente di Rovi, che è una società spagnola beneficiaria di un accordo per produrre il vaccino Moderna (1,8 miliardi di dollari), Robert Langer, scienziato e co-fondatore di Moderna (1,6 miliardi di dollari), Zhu Tao, co-fondatore e direttore scientifico della compagnia cinese CanSino Biologics (1,3 miliardi di dollari), Qiu Dongxu, co-fondatore e vicepresidente di CanSino Biologics (1,2 miliardi di dollari) e Mao Huinhoa, anche lui co -fondatore e vicepresidente di tale azienda farmaceutica asiatica (1 miliardo di dollari).

Lo stesso comunicato del gruppo umanitario ha inoltre evidenziato che la pandemia ha anche reso i ricchi ancora più ricchi. Otto miliardari esistenti, che hanno opportunisticamente investito nelle aziende farmaceutiche impegnate a sviluppare il vaccino anti-coronavirus, hanno infatti visto aumentare di 32,2 miliardi di dollari, ossia una cifra sufficiente a vaccinare l'intera popolazione indiana, la loro ricchezza combinata. Tra questi miliardari già noti e divenuti ancora più ricchi ci sono proprio gli indiani Cyrus Poonawalla, fondatore dell'azienda farmaceutica Serum Institute of India, la cui ricchezza è passata dagli 8,2 miliardi di dollari dello scorso anno ai12,7 miliardi di dollari del 2021, e Pankaj Patel, che controlla la multinazionale Cadila Healthcare e che ha visto la sua ricchezza crescere quest'anno fino a 5 miliardi di dollari, dai 2,9 miliardi di dollari del 2020.

"Questi miliardari", ha tuonato Anna Marriott, esponente della ong Oxfam, "sono il volto umano degli enormi profitti che molte società farmaceutiche stanno ricavando dal monopolio che detengono su questi vaccini". Gli attivisti di The People's Vaccine Alliance hanno quindi denunciato che le attuali regole sui brevetti garantiscono alle società farmaceutiche elencate il controllo totale sulla fornitura e sul prezzo dei vaccini; tale sistema consente ai colossi n questione di aumentare smisuratamente i loro profitti e rende più difficile la distribuzione, a prezzi accessibili, ai Pesi poveri delle scorte di medicinali anti-Covid. Winnie Byanyima, esponente di UnAids, ha infine dichiarato: "Mentre le aziende che realizzano enormi profitti dai vaccini si rifiutano di condividere la loro scienza e tecnologia con altri, impedendo così di aumentare l'offerta globale di vaccini, il mondo continua ad affrontare il rischio molto reale di mutazioni del morbo.

Queste potrebbero rendere inefficaci i vaccini che abbiamo attualmente a disposizione e mettere tutti gli abitanti del pianeta nuovamente in pericolo".

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