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E ora anche Giovanna d'Arco diventa "non binaria"

L'eroina francese diventa un simbolo "non binario" e dall'identità sessuale non definita. Accade nella commedia "I, Joan", che andrà in scena a Londra

E ora anche Giovanna d'Arco diventa "non binaria"

In questa folle e grottesca epoca politicamente correttissima e neomoralista, ci mancava solo Giovanna d'Arco "non binaria" e "gender fluid". Patrona della Francia, amata per il suo ruolo nell'assedio di Orleans tra il 1428 e il 1429 - la grande vittoria militare francese sugli inglesi durante la Guerra dei Cent'anni - Jeanne d'Arc non sarà più solamente "la pulzella d'Orléans" ma un'eroina dall'identità sessuale non ben definita. Come riportato da ItalPress, il tutto andrà in scena prossimamente al Globe Theatre di Londra nella nuova commedia "I, Joan", nella quale Giovanna d'Arco sarà interpretata dall'attrice Isobel Thom, che si identifica come "non binaria".

Giovanna d'Arco woke: succede a Londra

"La nostra storia di Joan è piena di gioia, amore, speranza, magia e rivoluzione", ha raccontato Isobel Thom a Nbc News. "La narrazione e l'arte sono una piattaforma per condividere esperienze, stimolare l'immaginazione, eccitare e ispirare, esplorare il linguaggio e rappresentare. Le persone e le comunità meritano di essere sostenute e non c'è limite al numero per cui possiamo farlo", ha aggiunto Thom. Michelle Terry, direttrice artistica del Globe, ricostruzione del teatro dove recitò la compagnia di William Shakespeare, ha detto: "Giovanna d'Arco per secoli è stata una icona culturale raffigurata in innumerevoli commedie, libri e film. La storia ci ha fornito svariati e meravigliosi esempi di Joan vista come donna. Questa produzione semplicemente offre la possibilità di un altro punto di vista".

La nostra commedia, afferma inoltre il Globe Theatre di Londra in un post pubblicato su Twitter, "mostra un leader leggendario impiegare il pronome they/them" per riferirsi a una persona singolare. Nei Paesi anglofoni, ricorda La Repubblica, le persone transgender o non binarie usano la frase “my pronouns are they / them” per chiedere che venga usato il pronome di terza persona plurale "they" anche quando ci si riferisce singolarmente a ciascuno di loro. Una delle tante ossessioni modaiole della cultura del piagnisteo.

Il Globe Theatre di Shakespeare

Non è certo la prima volta che il Globe Theatre di Londra fa parlare di sé, attirando non poche polemiche. Nell'ottobre 2021, ad esempio, il teatro londinese ricostruito nel 1997 ha organizzato una serie di "seminari antirazzisti" per sviscerare e riflettere sulle opere del Bardo. Nel mirino c'era soprattutto La Tempesta, opera che appartiene all'ultima fase della produzione del drammaturgo inglese, bollata già da tempo nel mondo anglosassone come "razzista" e "colonialista".

Al fine di apparire più accettabile per il pubblico ultra-progressista e "woke", chissà che anche il Bardo non possa presto diventare un eroe "non binario". Forse solo così potrà salvarsi dalla cultura della cancellazione.

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