Guerra in Ucraina

Il riconoscimento facciale per scoprire i "russi assassini": come funziona

Il riconoscimento facciale potrebbe dare una mano agli ucraini per scoprire assassini russi all'interno delle città: un software di un'azienda americana sfrutta l'intelligenza artificiale, ecco come

Il riconoscimento facciale per scoprire i "russi assassini": come funziona

Ogni mezzo è lecito pur di riconoscere il nemico. E in un'epoca in cui la tecnologia regna sovrana, non poteva che scendere in campo anche l'intelligenza artifciale nel conflitto in Ucraina. Il software per il riconoscimento facciale contro i russi è fornito dall'azianda americana Clearwiew Ai, che rifornisce anche forze dell'ordine, università e privati. L'algoritmo abbina i volti a un database di oltre 10 miliardi di immagini indicizzate da Internet, comprese le applicazioni dei social media. Ma non è tutto, perché il software è in grado di riconoscere il viso della persona grazie a dati biometrici arricchiti da numerose altre informazioni.

Cosa può cambiare

Oltre a droni e laser di ultima generazione con cui i russi uccidono e scaricano bombe su Kiev, anche gli ucraini potranno difendersi con gli ultimi ritrovati in campo tecnologico. L'azienda statunitense ha inviato una lettera al governo di Zelensky offrendo gratis i suoi servizi di ricerca avanzati per invidivuare i volti nemici e "scoprire assassini russi, combattere la disinformazione e identificare i morti". Come si legge sul Messaggero, l'amministratore delegato di Clearview si aspetta che anche altre agenzie ucraine possano iniziare a utilizzare questo servizio nei prossimi giorni. Tra gli usi previsti figurano i checkpoint, quei posti di blocco piazzati lungo i confini ma in molte aree di interesse all'interno delle città dove i militari ucraini potranno controllare i volti delle persone e scovare eventuali nemici.

La multa per la privacy

È chiaro che con questo metodo la privacy andrà a farsi benedire. Come si legge su Cybersecurity360, l'azienda avrebbe trattato i dati biometrici e di geolocalizzazione in maniera illecita e senza adeguata base giuridica violando il Gdpr (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Per questo motivo, il Garante della Privacy ha sanzionato con una multa di 20 milioni di euro Clearview AI che avrebbe "messo in atto un vero e proprio monitoraggio biometrico anche di persone che si trovano nel territorio italiano", spiegano dall’autorità. L'ordine italiano è stato quello di cancellare tutti i dati sui residenti nel nostro Paese: decisione simile anche per Regno Unito e Francia che hanno ordinato la cancellazione dei dati sensibili emettendono questi ordini già a novembre e dicembre.

Cosa dice l'azienda

Al momento, l'azienda tace sulle multe e le restrizioni europee e sponsorizza il suo prodotto come di fondamentale importanza per le forze dell'ordine che "dovrebbero disporre della tecnologia più all'avanguardia disponibile per indagare sui crimini, migliorare la sicurezza pubblica e fornire giustizia alle vittime".

Da qui è nata la piattaforma di intelligence "rivoluzionaria basata sul Web che le forze dell'ordine possono utilizzare come strumento per aiutare a generare contatti investigativi di alta qualità" per il riconoscimento delle persone, afferma l'azienda sul proprio sito, sottolineando come siano in possesso del più grande databese esistente con oltre 10 miliardi di immagini facciali provenienti da "fonti Web pubbliche, inclusi media, siti Web di foto segnaletiche, social media pubblici e altre fonti aperte".

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