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"No acqua, qui...". L'assurda gita: morti di sete. Gli sms choc

Quella che doveva essere una gita con la bimba di un anno si è trasformata in tragedia a causa delle alte temperature

"No acqua, qui...". L'assurda gita: morti di sete. Gli sms choc

Una intera famiglia è morta in California durante una gita in mezzo alla natura. Mamma, papà e figlia di solo un anno sono morti e dopo decine di ipotesi si è scoperto il motivo del decesso. Lo scorso agosto i coniugi Jonathan Gerrish, 45enne di origine britannica, ed Ellen Chung, 35 anni, erano partiti per una gita sui sentieri della Sierra Nevada portando con sé la figlia Miju di un anno e il loro cane Oski. Il 15 agosto i loro corpi vennero rinvenuti senza vita dopo che la baby sitter, preoccupata per non averli visti tornare a casa, aveva allertato le forze dell’ordine e i soccorsi. I cadaveri non presentavano violenze o cause di morte che si potessero identificare a un primo esame. Decine le ipotesi sul decesso, le autorità sono passate dal pensare che la famiglia avesse bevuto acqua inquinata da alghe tossiche, all’aver respirato sostanze nocive provenienti da una vicina miniera abbandonata, o ancora che possano essere stati colpiti da un fulmine. Invece la polizia della città di Mariposa, titolare dell’inchiesta, ha scoperto che la famigliola è morta a causa della disidratazione.

Traditi dalla mancanza di segnale

La conferma sarebbe arrivata dagli ultimi messaggi inviati dal Jonathan Gerrish con il suo telefonino, e mai arrivati a destinazione. Il capofamiglia aveva scritto ad amici e soccorritori spiegando che non avevano acqua, che il caldo era insopportabile e che non riuscivano a trovare la strada per fare ritorno a casa. In quella zona però la mancanza di segnale ha impedito allo smartphone dell’uomo di inviare le tante richieste d’aiuto. La morte sarebbe quindi avvenuta per ipertermia e disidratazione, basti pensare che in quei posti le temperature possono arrivare in agosto a sfiorare anche i 42 gradi. Vicino ai corpi c’erano due bottiglie vuote, una d’acqua e l’altra di latte artificiale. Grazie al telefono del 45enne lo sceriffo ha potuto ricostruire le ultime ore di vita della famiglia.

Alle7.44 sullo smartphone è stato registrato un breve video all’inizio del sentiero. Poi ci sono varie foto del sentiero, del fiume, alcuni selfie della famigliola felice, l’immagine di un torrente. Alle 11.56 ecco comparire il primo messaggio:“…puoi aiutarci. Siamo sul Savage Lundy Trail diretti verso Hites trail. No acqua. Molto calore, con la bambina”. L’sms viene inviato ma non c’è campo e quindi non parte. Alle 12.09 il primo tentativo di effettuare una telefonata, anche questo abortito. Alle 12.25 alcune foto che riprendono il luogo dove si trovano, forse per inviarle e rendere più facile la localizzazione ai soccorritori. Alle 12.35 un altro tentativo di chiamata non andato a buon fine. Dopo un minuto altri due, sempre verso numeri non collegati al servizio di emergenza degli Stati uniti, il 911.

Pericoloso avventurarsi senza essere preparati

La tragedia che ha toccato questa famiglia ha riacceso la polemica, sia in America che nel Regno Unito, di quanto sia pericoloso per i vacanzieri avventurarsi in certi luoghi senza essere preparati, senza un’attrezzatura adeguata e senza la quantità di scorte necessarie per sopravvivere. Gli esperti spiegano che chi ha intenzione di affrontare certe escursioni a quelle temperature deve portarsi dietro almeno un litro d'acqua per ogni ora in cui prevede di restare fuori. Sempre meglio avere una guida o avvertire qualcuno del percorso che si vuole fare.

Fondamentale poi avere con sé strumenti Gps che possono far partire comunicazioni e richieste di aiuto anche in mancanza di campo telefonico.

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