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"La guerra lampo economica non ha funzionato": lo Zar sferza le sanzioni dell'Occidente

"Falliti i tentativi di guerra lampo economica contro la Russia". Vladimir Putin ha spiegato che la situazione economica del Paese si stabilizzerà presto

"La guerra lampo economica non ha funzionato": lo Zar sferza le sanzioni dell'Occidente

A pochi giorni dalla disfatta russa sul fronte nord-orientale dell'Ucraina, il presidente Vladimir Putin torna a parlare di sanzioni economiche, sottolineando che "l'aggressione finanziaria e tecnologica di alcuni Paesi", e "le loro tattiche di blitzkrieg economica non hanno funzionato" contro la Federazione russa. In un incontro dedicato alle questione economiche, reso noto dall'agenzia Ria Novosti, il leader del Cremlino ha affermato che le autorità russe hanno prontamente introdotto misure protettive e avviato meccanismi a sostegno delle industrie chiave, delle imprese portanti, delle piccole e medie imprese. Lo Zar ha inoltre sottolineato che gli obiettivi principali sono preservare i posti di lavoro e fornire assistenza ai cittadini, in primis famiglie con figli e pensionati. "Abbiamo impedito un forte calo dell'economia. Siamo anche riusciti a stabilizzare rapidamente l'inflazione. Dopo un picco del 17,8% ad aprile, è sceso oggi al 14,1%. Ci sono tutte le ragioni per aspettarsi che entro la fine del anno l'inflazione sarà di circa il 12%", ha sottolineato il capo di stato russo.

"L'economia russa si sta stabilizzando"

Nel suo discorso, Vladimir Putin ha rimarcato il fatto che l'economia si sta gradualmente stabilizzando e si sta indirizzando verso la crescita, mentre le imprese stanno tornando a un ritmo di lavoro normale. Inoltre, "in agosto anche i prestiti bancari all'economia, al settore reale e alla popolazione sono ripresi", ha sottolineato Putin, spiegando che questo "è un buon segno che indica la crescita dell'attività economica". A sua volta, la disoccupazione in Russia è ai minimi storici: a maggio-luglio, ha detto il presidente russo, è circa al 3,9%. "Dobbiamo creare tutte le condizioni per la ristrutturazione dell'economia, o, per così dire, per un'ulteriore ristrutturazione strutturale, compresa l'attuazione di grandi progetti tecnologici, la crescita dell'attività economica e lo sviluppo delle infrastrutture nelle regioni russe, e la creazione di nuovi posti di lavoro”, ha aggiunto il leader del Cremlino.

Riguardo le sanzioni economiche introdotte dall'occidente, Putin ha affermato che la politica di contenimento e indebolimento di Mosca è diventata "una strategia a lungo termine" dell'Occidente, il cui obiettivo principale è "peggiorare la vita di milioni di persone" e il loro tenore di vita.

Gli effetti delle sanzioni

Il 3 settembre scorso, il tabloid inglese The Sun ha pubblicato un articolo sul tema delle sanzioni. Dopo che la Russia ha invaso l'Ucraina a febbraio, Boris Johnson ha promesso che le sanzioni occidentali avrebbero "ostacolato l'economia russa". A marzo, ricorda il Sun, Liz Truss come ministro degli Esteri ha annunciato 65 sanzioni e ha dichiarato ferocemente: "Putin non dovrebbe farsi illusioni. Siamo uniti ai nostri alleati e continueremo a stringere la vite sull'economia russa per garantire che fallisca in Ucraina. Non ci sarà alcuna tregua".

Ad oggi, il prezzo del cibo nel Regno Unito è aumentato al ritmo più veloce dal crollo economico del 2008, balzando al 10,5% rispetto all'anno precedente. A luglio, l'inflazione alimentare era cresciuta al 9,3% poiché la guerra in Ucraina e il conseguente aumento dei prezzi dei mangimi, dei fertilizzanti, del grano e degli oli vegetali hanno esercitato una pressione crescente sui prezzi. Una situazione molto diveesa da quella di Mosca dove, dall'inizio dell'anno, il prezzo del cibo è sceso dell'11,3%.

Le sanzioni economiche non funzionano, dunque? Nì. Non nell'immediato, come forse credevano alcuni analisti e politici occidentali, ma a lungo termine. "Il loro governo ha i soldi in questo momento per sovvenzionare e finché hanno soldi per petrolio ed energia, possono continuare a sovvenzionare" ha spiegato al Sun professor Michael Clarke. "Nessuno però sa quale sarà il prezzo dell'energia il prossimo anno. Diventerà molto più difficile per loro dal prossimo anno in poi.

Ad un certo punto", sottolinea il docente, "credo che la loro economia sarà in pessime condizioni, l'anno prossimo o l'anno successivo".

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