Guerra in Ucraina

Raid russo su Mariupol, ginnasta 11enne muore sotto le macerie

Kateryna Dyachenko aveva solo 11 anni: è morta a causa del crollo della sua abitazione a Mariupol. A riferirlo è stata la sua allenatrice

Raid russo su Mariupol, ginnasta 11enne muore sotto le macerie

Continuano le morti civili in Ucraina a causa della guerra scatenata dalla Russia. Mariupol è sotto assedio costante ormai da giorni, le forze di terra continuano a sparare incessantemente contro gli obiettivi civili della città, dove ormai l'80% degli edifici è stato raso al suolo. In queste ore è arrivata notizia che anche Kateryna Dyachenko, promessa brillante della ginnastica ucraina, è morta sotto le macerie. Aveva solo 11 anni e tutta la vita davanti per costruirsi un futuro ma una guerra voluta dagli adulti, della quale lei con ogni probabilità non aveva compreso nemmeno le cause l'ha strappata alla vita.

A rendere nota la morte della piccola atleta è stata la sua allenatrice, Anastasia Meshchanenkova. Pare che Kateryna Dyachenko sia morta sotto le macerie della sua abitazione, bombardata dai russi e crollata sotto il fuoco dell'artiglieria. Sono centinaia i bambini che stanno trovando la morte della città assediata, dove non si riescono nemmeno a organizzare corridoi umanitari validi per concedere l'evacuazione dei civili, almeno delle donne e dei bambini. Da giorni, ormai, i civili vivono rinchiusi nei bunker, in città scarseggiano il cibo e i beni di prima necessità. Anzi, come riferisce chi si trova sul posto, non ci sarebbero più né acqua, né cibo e nemmeno medicinali. Non ci sono più corrente elettrica, acqua e la situazione è ormai tragica nella grande cittadina del sud del Paese.

Ogni giorno che passa, la situazione di Mariupol si fa più drammatica. Ormai si combatte all'interno del centro urbano, con gli ucraini che tentano in ogni modo di respingere l'offensiva russa. I testimoni citati da Human Rights Watch hanno definito Mariupol come "un gelido paesaggio infernale ricoperto di cadaveri e di edifici distrutti". Impossibile uscire dalla città, anzi, le forze russe hanno sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti sulla strada per la città, facendo "prigionieri" gli autisti dei mezzi e diversi operatori dei servizi di emergenza.

L'ha riferito il presidente Zelensky, assicurando che Kiev sta "facendo di tutto per liberare la nostra gente".

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