Guerra in Ucraina

Raid aerei e sirene. Kiev già nel mirino dopo il negoziato

Scatta l'allerta nella capitale ucraina. I russi preparano un attacco a poche ore dalla chiusura del primo negoziato

Raid aerei e sirene. Kiev già nel mirino dopo il negoziato

Il suono incessante delle sirene, la fuga degli abitanti nei rifugi sotterranei, il frastuono dei raid aerei sempre più vicino. Scende la notte su Kiev, la capitale dell'Ucraina pronta a fare i conti con un nuovo, imminente attacco.

Le forze russe hanno lanciato attacchi missilistici su tre insediamenti urbani nella regione di Kiev, a sud della capitale ucraina. I centri colpiti sono Vasylkiv, Bila Tserkva e Kalynivka. Nei raid, hanno sottolineato i media locali, "sono stati distrutti un dormitorio e due abitazioni". I soccorsi faticano a raggiungere le zone colpite a causa dei bombardamenti, anche se al momento non si hanno notizie di morti o feriti.

I segnali di un nuovo attacco

Secondo quanto riportato dalla Bbc, molteplici segnali stanno anticipando quella che potrebbe essere l'ennesima nottata di paura. I combattimenti ormai sono a ridosso del cuore di Kiev, e la preoccupazione torna ad aleggiare tra chi ha scelto di restare nella proprià città. La Cnn ha invece parlato di forti detonazioni percepite a est del centro della capitale, le più potenti mai sentite nelle ultime ore. In uno scenario del genere, l’ambasciata francese è in corso di trasferimento a Leopoli nell’ovest del Paese. "Le minacce erano abbastanza importanti da trasferirsi", ha spiegato il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian all'emittente Bmftv. Intanto, dopo la fine del primo round di negoziati tra Russia e Ucraina, segnaliamo un violento raid aereo che ha colpito Brovary, a meno di 30 km dalla capitale. Il Kyiv Independent, citando il sindaco Ihor Sapozhko, ha confermato la presenza di feriti.

Soltanto poche ore fa, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, Vladimir Putin si era impegnato a cessare tutti gli attacchi ai civili e ai loro luoghi di residenza, a conservare di tutte le infrastrutture civili e a garantire la sicurezza sulle autostrade, in particolare a sud di Kiev. Putin avrebbe assicurato di essere disposto a impegnarsi su questi tre aspetti. Eppure, come se niente fosse, sembra che Mosca stia continuando nella sua avanzata a tappeto.

Nel frattempo l'esercito russo, ha fatto sapere Igor Konashenkov, portavoce del Ministero della Difesa, ha colpito 1.146 installazioni militari ucraine dall'inizio dell'"operazione speciale". Tra gli obiettivi, sempre secondo le fonti governative russe, c'erano "31 tra posti di comando e centri di comunicazione, 81 sistemi missilistici antiaerei S-300, Buk M-1 e Osa, nonché 75 stazioni radar. E ancora: sei colonne di veicoli corazzati delle forze armate ucraine, "311 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento, 42 aerei ed elicotteri (inclusi a terra), 51 sistemi di lancio multiplo di razzi, 147 pezzi di artiglieria da campo e mortai, 263 unità di veicoli militari speciali sono stati distrutti".

Kiev nel mirino

Unendo i punti sul campo, il quinto giorno di guerra è stato il più cruento dall'inizio del conflitto. Epicentro dei violenti scontri è stata la seconda città del Paese, Kharkiv, nell'Ucraina orientale. Per ore le aree residenziali sono state bombardate; colpite anche scuole e ospedali. Le immagini che circolano sui siti e sui social network sono mostrano diverse persone morte lungo le strade e decine e decine di vittime complessive, quasi tutte fra i civili. Ma i riflettori sono adesso puntati su Kiev, assediata da giorni dalle forze di Mosca.

L'Ansa ha parlato di barricate preparate per le strade nel tentativo di progettere la cittadella governativa e di trappole anti tank disseminate nei punti nevralgici della città. I russi hanno invitato la popolazione a lasciare la città, e molti ne hanno approfittato. Le rappresentanze diplomatiche rimaste fanno quello che possono con i tanti stranieri ancora presenti nella capitale. L'ambasciata italiana è ancora a Kiev ma la sensazione è che possano essere le ultime ore. Il Portogallo smobiliterà la sua sede nelle prossime ore.

Nessuno sa che cosa accadrà al centro nevralgico dell'Ucraina, ma quanto visto a Kharkiv non lascia presagire niente di buono. "Hanno bombardato le zone residenziali, temiamo decine di morti", ha denunciato nelle scorse ore il governatore regionale Oleg Sinegoubov. C'è il timore che tutto possa ripetersi anche a Kiev.

La capitale non è più considerata sicura e i segnali sono quelli dei grandi preparativi a scontri sostenuti.

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