Coronavirus

Un solo luogo sulla Terra si è salvato dal contagio

Si tratta dell'Antartide: i ricercatori delle basi scientifiche internazionali sono gli unici a non essere stati colpiti dal Sars-Cov-2

Un solo luogo sulla Terra si è salvato dal contagio

Tutti i continenti sono stati presi d'assalto dal nuovo coronavirus. Tutti tranne uno. Si tratta dell'Antartide, dove 28 nazioni hanno installato delle basi di ricerca scientifica. Lì, tra i ghiacci, dove vivono temporaneamente circa 4mila persone tra tecnici, scienziati, militati e medici, il contagio non è arrivato.

"Faresti meglio a rimanere lì, sei più sicuro", hanno suggerito dall'Italia i colleghi del capo della spedizione italiana al Polo, Alberto Della Rovere, che ha raccontato la sua esperienza al Washington Post. "In questo momento- ha spiegato Della Rovere-l’Antartide è il posto più sicuro del mondo. Non ci sono contatti esterni". I ricercatori, infatti, sono arrivati in Antartide a ottobre, quando è iniziata la stagione primaverile: da quel momento non ci sono stati contatti con il resto del mondo. Per questo, il personale internazionale è rimasto al sicuro dal contagio del nuovo coronavirus, che ha causato una pandemia mondiale. Nonostante i ricercatori si trovino nel "luogo più sicuro della Terra", sono state prese alcune precauzioni: "La dottoressa della nostra base- spiega il ricercatore della spedizione italiana- ci ha dato fiale con gel disinfettante per le mani".

Mantenere il continente libero dal virus rappresenta una priorità per tutti i Paesi che hanno installato spedizioni sui ghiacci, per consentire all'uomo di continuare a rimanere nella regione. Infatti, se uno delle 4mila persone residenti in Antartide si ammalasse di Covid-19, sarebbe difficile curarlo, in quelle condizioni strutturali e ambientali, e un trasferimento richiederebbe troppo tempo.

Ma ora, in Antartide sta arrivando l'inverno. Solitamente, infatti, si resta nel continente fino a febbraio e ora gli italiani della stazione Zucchelli stanno tornando in Italia. Lo scorso 22 marzo, si sono imbarcati su una nave che li porterà in Nuova Zelanda, dove sbarcheranno il 9 aprile. Per loro, non è prevista quarantena, proprio perché arrivano dall'unico continente dove il virus non è arrivato.

Nei giorni scorsi, i ricercatori avevano espresso solidarietà all'Italia per la lotta contro l'emergenza Covid-19 e pochi giorni fa hanno salutato la base tra i ghiacci.

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