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Spagna, 300 migranti assaltano il confine di Melilla

Alle 9 del mattino, 300 migranti hanno assaltato il confine fra Marocco e Spagna. Si registra un morto per arresto cardiaco e feriti fra i poliziotti

Spagna, 300 migranti assaltano il confine di Melilla

Continua la crisi dei migranti in Spagna. La recinzione posta sulla frontiera che separa il Marocco dall'enclave spagnola di Melilla è stata assaltata da circa 300 persone di origine sub-sahariana. Di questi 300 migranti, 200 sono riusciti a entrare in territorio spagnolo. Uno di loro è morto per arresto cardiaco. Si registrano 19 feriti: fra questi, 6 sono poliziotti di confine, presi alla sprovvista dalla violenza dell'attacco al confine.

L'assalto dei migranti è stato realizzato alle 9 del mattino nelle vicinanze di Pinos de Rostrogordo. I duecento che sono entrati a Melilla, si sono poi diretti verso il centro di accoglienza temporanea, con canti di gioia e grida di vittoria. "Boza Boza", intonavano mentre prendevano le strade dell'enclave spagnola. Gli africani arrivati al centro di accoglienza temporaneo vogliono dare richiesta di asilo.

Quello di questa mattina è il secondo assalto di gruppo del 2018 avvenuto a Melilla. Il primo è stato compiuto il 6 gennaio scorso, quando più di 300 migranti tentarono di entrare in territorio spagnolo. Anche in quell'occasione, circa 200 finirono in Spagna.

Gli assalti, come spiegato su Occhi della Guerra, avvengono con una strategia precisa. Sono le organizzazioni criminali che decidono, sotto pagamento, chi può entrare. E spiegano ai gruppi che decidono di forzare il confine, come devono farlo. Sono vere e proprie tattiche di sabotaggio e guerriglia. Chi non riesce una volta, non è detto che possa ritentare: c'è un codice molto rigido fra i clan che organizzano questi assalti.

La frontiera di Melilla è particolarmente difficile da superare. È protetta da due griglie alte sei metri sopra alle quali c'è il filo spinato. Nella maggior parte dei casi, per scavalcarle i migranti usano ganci e scarpe chiodate. E molto spesso usano metodi estremamente violenti, con lanci di pietre e altri oggetti per incutere timore alla polizia di confine.

Il governo spagnolo, da alcuni mesi guidato da Pedro Sanchez, aveva annunciato a giungo di voler togliere il filo spinato. Mossa che però non è piaciuta ai cittadini delle enclave né alla Guardia Civil. E infatti, per adesso, la misura è stata sospesa. Con il blocco della rotta libica, la Spagna è diventata in questo periodo la prima porta d'accesso per i migranti africani. Da inizio anno, Madrid ha registrato l'ingresso di 47mila persone.

Di questi, 5mila via terra.

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