Coronavirus

Venezuela, party scandalo a base di droga, escort e coronavirus

Festini a base di cocaina ed escort impazzano nel Paese del Sud America, dove i rampolli di alcune famiglie di alto lignaggio hanno contratto l'infezione da coronavirus

Venezuela, party scandalo a base di droga, escort e coronavirus

Anziché rispettare le misure di contenimento per difendersi dalla pandemia di coronavirus, nel Venezuela di Nicolas Maduro, si registrano festini hot, a base di droga e prostitute, organizzati dai rampolli delle famiglie di alto lignaggio del Paese sudamericano.

Già, perché i figli dl alcune élite al potere, come il figlio di un funzionario del presidente Maduro, partecipano a party nel nome dell'alcol, della cocaina e delle escort (europee). Ecco, il quarto invitato "imbucato" il coronavirus, visto che sei persone sono risultate positive all'’infezione da Covid-19, dopo aver partecipato alle suddette feste. E il virus sarebbe arrivato proprio tramite le prostitute arrivate in Venezuela dal Vecchio Continente.

Così come riporta Dagospia, questi baldi giovani si sono riversati sulle spiagge dell'arcipelago di dando vita a festini tanto scatenati quanto scabrosi nell'arcipelago di Los Roques, preso appunto d'assalto da quelli che son definiti "Bolichios", i figli delle famiglie di peso nel Venezuela di Maduro.

Nel Paese lo scandalo è scoppiato, perché oltre a non essere chiaro quante siano effettivamente le persone ammalate e infette da Covid-19 – ufficialmente sarebbero appena sette le vittime confermate – non è palese neppure quanti siano i soggetti protagonisti dello scandalo stesso, che non è stato condannato dal regime, visto che quando Nicolas Maduro in persona ha riferito in televisione circa l'accaduto ha dichiarato: "C'è stata una festa, su un'isola, e praticamente tutti quelli che hanno partecipato sono risultati positivi". Per poi aggiungere, sempre stando a quanto registrato da Dago, "Chi critica una festa? Non sapevano di essere malati". Il Paese comunque è al collasso e il sistema sanitario nazionale, già carente, deve fronteggiare la mancanza di forniture mediche, elettricità e anche dell'acqua.

Il racconto dell'evento della discordia viene fornito da due persone che sarebbero solite partecipare a questi party hard: "I festeggiamenti a Los Roques sono stati organizzati da diversi uomini d'affari legati al governo". Non a caso tra i partecipanti di quello nell'arcipelago vi sarebbe anche Jesús Amoroso, figlio del funzionario anticorruzione di Maduro. Ma non solo: a Los roques c'erano anche due famosi artisti reggaeton portoricani, Sion e Justin Quiles, che sono visti con Amoroso su un motoscafo.

I due artisti, ufficialmente nell'arcipelago per girare un videoclip musical, dicono di non aver preso parte a nessun festino e sono anche risultati negativi al test sul coronavirus.

Commenti